Gabriella, la pastora di Forrottoli tra le protagoniste di un film

Michelozzi è tra le 18 donne pastore selezionate dalla regista Kauber per il film "In questo mondo", vincitore della sezione documentari Italia al Torino Film Festival

Gabriella Michelozzi

Gabriella Michelozzi

Pistoia, 22 marzo 2019 - Stamani, come tutte le mattine da dieci anni a questa parte, si è svegliata alle 6. Ha dato un biberon di latte a Trombetta, un capretto nato prematuro che per potersi aggiungere al gregge dovrà ancora passare un mesetto al calduccio della stufa di casa. Poi è andata alla stalla, ha governato mucche, conigli, polli, pony, maiali. Ha munto decine di litri di latte e ora, che ormai si son fatte quasi le 10, si mette finalmente seduta. Anche se sa già che durerà il tempo di un caffè.

E’ fatta così una giornata ordinaria per Gabriella Michelozzi, pastora di 40 anni a Forrottoli, all’agriturismo Il canto di primavera del sogno antico dove produce formaggi a latte crudo e salumi e ha una bottega Campagna Amica oltre che una fattoria didattica. Sacrificio e fatica, tanta, ma una passione e un cuore che non hanno eguali. Se n’è accorta anche Anna Kauber, regista parmigiana che alle donne pastore ha dedicato un documentario dal titolo In questo mondo - vincitore della sezione italiana doc al Torino Film Festival - nel quale Gabriella è protagonista assieme ad altre 17 pastore di tutta Italia. Il film, risultato di 17mila chilometri percorsi in lungo e in largo in tutto lo Stivale, contattando 100 donne pastore dai 20 ai 102 anni e selezionandone 18 tra queste, sta girando i cinema d’Italia e nei prossimi giorni, il 5 di aprile, arriverà anche a Pistoia, al cinema Roma. Altra tappa toscana è quella che vedrà il film all’Odeon di Firenze, domenica alle 10.30.

«La gente guarda le donne pastore come fossero extraterrestri - racconta Gabriella -, lontane dal concetto di donna comune. Tornare indietro? Non se ne parla, nonostante abbia lottato e faticato tanto per seguire questa strada. Soldi in tasca pochi, ma io a stare nella natura e tra gli animali so di aver già vinto tutto nella vita». La costanza e la passione sono le chiavi per questo mestiere, che è una missione non solo per se stessa, ma anche per l’ambiente. «La società di oggi è una società quasi intontita, anestetizzata - continua Gabriella -. Nessuno ancora ha capito quanto è importante guardare alla natura, darle attenzione, custodire e tutelare l’ambiente. E questo lo si può fare solo con gli animali, tornando allo stato naturale, recuperando quel concetto di tempo che nessuno sembra più conoscere».

Il film è stato finanziato anche grazie al crowdfunding, che per portare la pellicola nelle sale ha raccolto 16mila euro, andando oltre i 12mila che erano stati prefissati all’inizio. Il viaggio nelle storie delle donne pastore è iniziato per la Kauber quattro anni fa: le riprese l’hanno assorbita per due anni e la post produzione è stata lunga a complessa, con il montaggio affidato a una apprezzata professionista, Esmeralda Calabria.