"Estra fisica: vedremo tanto gioco in area"

Galanda analizza il roster costruito: "Silins e Brajkovic due lunghi con prospettive di crescita. Da Forrest e Paschall ci si aspetta molto"

"Estra fisica: vedremo tanto gioco in area"

Galanda analizza il roster costruito: "Silins e Brajkovic due lunghi con prospettive di crescita. Da Forrest e Paschall ci si aspetta molto"

L’Estra si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione dopo aver compiuto una vera e propria rivoluzione sia societaria che tecnica. Nuova proprietà, nuovo allenatore e nuova o quasi la squadra. È soprattutto quest’ultimo aspetto che ha destato maggiore curiosità visto il radicale cambiamento dell’idea di squadra e di gioco. "Lo scorso anno – dice Gek Galanda – ciò che saltava agli occhi che, a parte Della Rosa, nessuno aveva mai giocato in serie A ma come abbiamo visto non è stato un problema. Quest’anno la situazione è la stessa, ma è l’assetto che è diverso con più centimetri e chili rispetto alla squadra dell’anno scorso". Con Galanda, allora, andiamo ad analizzare il nuovo roster di Pistoia ruolo per ruolo.

Partiamo dalla coppia dei lunghi Silins e Brajkovic.

"Sono due lunghi molto... lunghi con esperienze importanti sia a livello di college che in Europa. Due giocatori che hanno grandi prospettive di crescita e con tanta voglia di dimostrare e lavorare con questi giocatori è un ulteriore stimolo anche per Calabria".

Fra le ali ci sono altri due stranieri, Childs e Paschall.

"Childs ha già una buona esperienza del nostro campionato e anche in altre leghe. È un giocatore fisico, non un grande tiratore ma sicuramente uno che lotta. Paschall ha un curriculum che parla da solo, non arrivi a giocare in Nba per caso, deve ritrovare la condizione migliore ma il giocatore c’è e non si discute".

Il reparto che, forse, lascia qualche perplessità è quello degli esterni con Forrest e Rowan.

"Maverick non ha uno storico importante, ma se Ron ha deciso di compiere questa scelta significa che conosce bene le potenzialità del figlio. Sinceramente posso capire le tante domande che si pongono le persone, ma a me non piace parlare a prescindere, sarà il campo a parlare come sempre. Per quanto riguarda Forrest ci si aspetta molto da lui, se lo inseriamo in una ipotetica leadership ideale vediamo se sarà lui o Paschall a ricoprire questo ruolo. Non dimentichiamoci poi di Benetti. Dargli fiducia in ottica di affidabilità e capacità di stare in campo è stata una scelta giusta".

Infine la coppia di italiani che ormai fanno parte della storia di Pistoia: Della Rosa e Saccaggi.

"Sono chiamati ad un compito non semplice. Lo scorso anno hanno fatto vedere il loro valore ma riconfermarsi non è mai semplice. Dovranno costruire un nuovo gruppo, una nuova mentalità ed è questo il compito che dicevo a cui sono chiamati".

C’è un dubbio che attanaglia molti: la mancanza di un tiratore puro dalla lunga distanza che in un basket come quello di oggi rappresenta quasi un’anomalia.

"È vero, la mancanza di un tiratore è una critica che si può muovere a questa squadra. Sicuramente non apriremo molto le difese, vediamo se la scelta pagherà o meno. Avremo un gioco maggiore in area e duro in difesa e dovremo concedere pochi possessi agli avversari. Non amo il gioco poco ragionato che vedo oggi e immagino che nella costruzione della squadra ci sia stata l’idea di arrivare ad un gioco che si sviluppi in qualità, ma per farlo occorre tempo e lasciare lavorare Calabria in serenità".

Maurizio Innocenti