E anche le ricette digitali fanno discutere

Pelagalli (Fdi): "Piattaforme non allineate, così è il caos". Fratoni (Pd): "Fase transitoria". Branchetti (Sx): "Serve concertazione"

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Non solo mancati rimborsi: a preoccupare le associazioni di volontariato, sempre relativamente ai servizi di trasporto, c’è anche l’introduzione (partita il primo novembre) delle ricette digitali. "Da quando è stata fatta la modifica alla legge con la ricetta dematerializzata ci sono grossi disagi per le associazioni pistoiesi e non solo – attacca Francesco Pelagalli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale – . Non sono state uniformate le due piattaforme, quella della Regione e quella delle centrali operative, per la fatturazione e l’inserimento delle ricette. In assenza di questo ’dialogo’ – spiega –, le associazioni sono costrette a inserire i dati a mano. Gli ospedali e le aziende locali, per il rilascio di certificati, chiedono conferma sui dati alle associazioni, costrette a loro volta a chiedere nuovamente i dati ai pazienti, mandarli poi alla Regione per poter avere la ricetta elettronica, ricetta che infine va inserita nel programma per la fatturazione". Un caos, insomma. "Le associazioni sono sul piede di guerra e minacciano anche forti proteste perché non riescono più a gestire il trasporto sanitario – conclude Pelagalli, impegnato da anni nel mondo del volontariato – non è giusto che il peso delle nuove direttive gravi sulle associazioni, le quali già da mesi denunciano la difficoltà nel garantire tutti i servizi".

"La ricetta elettronica entrerà in vigore a pieno regime dal primo gennaio, al momento è siamo in una fase di transizione – precisa Federica Fratoni, capogruppo del Pd in consiglio comunale – la sua introduzione è legata a una più corretta valutazione della pertinenza dei casi: per i trasporti sanitari si continueranno a usare i fondi sanitari, mentre per altri trasporti di natura più ’sociale’ saranno individuate soluzioni diverse. Quanto alla protesta delle associazioni sui rimborsi – aggiunge la consigliera regionale dem – credo che si tratti di semplici controlli, com’è normale che sia quando si parla di cifre importanti, effettuati dall’azienda sanitaria". A maggior ragione in vista dell’introduzione del nuovo sistema. "Se sono stati ravvisati dei problemi, il peso dei trasporti fatti non ricadrà sulle associazioni o sulle famiglie – conclude – troveremo certamente una soluzione".

Sulle ricette digitali si è espresso anche Francesco Branchetti: "Per prima cosa è importante che questa situazione non generi una ricaduta negativa sui cittadini – mette in chiaro il consigliere comunale di Sinistra per Pistoia –. Detto questo, ci troviamo evidentemente davanti a un vizio di forma. Se la nuova procedura serve per garantire un miglior utilizzo di servizi e risorse pubbliche, ben venga – spiega – magari occorre rivederne l’operatività, alla luce dei problemi denunciati dalle associazioni. Serve concertazione e condivisione con chi vive queste situazioni nel quotidiano – conclude Branchetti, volto noto della sanità pistoiese – se non è stato fatto prima, mettiamoci a un tavolo adesso".

Alessandro Benigni