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Due ruspe sulla voragine, l’assessore: "Necessaria una deviazione"

E’ polemica sulla voragine di via Primo Maggio che si è aperta durante l’alluvione del 2 novembre 2023 e ancora...

Così si presenta la voragine che si è aperta sul percorso pedonale di via Primo Maggio in seguito all’alluvione del novembre 2023

Così si presenta la voragine che si è aperta sul percorso pedonale di via Primo Maggio in seguito all’alluvione del novembre 2023

E’ polemica sulla voragine di via Primo Maggio che si è aperta durante l’alluvione del 2 novembre 2023 e ancora non è stata riparata con la conseguente interruzione di un percorso pedonale. Il gruppo consiliare di centrodestra "Noi per Montale", che aveva presentato un’interpellanza sull’argomento nel consiglio comunale del 30 ottobre scorso accusa l’amministrazione comunale di non aver dato inizio per oltre un anno all’intervento di ripristino e di non aver neanche rispettato la promessa di iniziare i lavori entro quindici giorni fatta in risposta all’interpellanza. "Siamo profondamente insoddisfatti della non risposta dell’assessore Alessio Guazzini – afferma il consigliere comunale di centrodestra Michael Paperetti – che si è limitato a evidenziare che si tratta di un intervento complesso dal punto di vista tecnico ed economico. L’assessore aveva garantito, il 30 ottobre scorso, che i lavori sarebbero iniziati entro 15 giorni, senza fornire una data vera propria sia per la sistemazione che per la riapertura del camminamento comunale interrotto dalla voragine. A oltre un mese dal consiglio comunale – fa notare Paperetti – il termine dei 15 giorni non è stato rispettato. Sarà anche questo un cantiere senza fine – si domanda il consigliere di centrodestra – come ormai ci ha già abituato la nostra amministrazione? Speriamo di non avere una risposta tra qualche anno". La voragine ha provocato danni anche a una vicina abitazione. L’assessore Guazzini, da noi raggiunto telefonicamente, ha comunicato che le ruspe della ditta incaricata sono già sul posto e che i lavori sono quindi iniziati da qualche giorno. In effetti due escavatori sono presenti nel cortile di un condominio vicino: "Occorre arrivare con gli escavatori in profondità e sostituire la tubazione che si è rotta per l’alluvione". L’assessore fa presente come si sia resa necessaria la deviazione di alcuni sottoservizi. Il corso d’acqua che era stato tombato nel grosso tubo è il rio della Badia che attraversa una parte dell’abitato di Montale. L’alluvione ha evidenziato la situazione critica dei fossi tombati, dato che si è verificata anche una seconda voragine, davanti all’Aringhese.

Giacomo Bini