Dai rifiuti ai dati: un archivio digitale al Dano

L’avveniristico progetto, proposto da Cna Toscana Centro e firmato dall’architetto Maurice Nio, costerebbe circa 50 milioni di euro

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La semplicità di un cubetto di ghiaccio per racchiudere la complessità di innovativo hub regionale per sviluppo tecnologico, connettività e big data. È questo il concept alla base del lavoro del celebre architetto olandese Maurice Nio, autore per conto di Cna Toscana Centro, Ordine degli architetti di Pistoia e Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia della proposta progettuale per trasformare l’area del Dano in centro avanzato in cui ospitare un data center in grado di archiviare enormi quantità di informazioni e di rispondere all’esigenza di trasformazione digitale dell’intera Toscana. Un colossale edificio da 50 metri cubi per un avveniristico progetto da 50 milioni di euro, che rientra negli obiettivi del gruppo di co-progettazione Cantiere Recovery Pistoia, costituito dai tre protagonisti un anno fa con l’obiettivo di elaborare un unico documento di proposte territoriali per l’utilizzo delle risorse del Recovery fund.

Adesso il treno del Pnrr è ormai perso, ma le speranze sono intatte: "Pur essendo arrivati alla fase conclusiva del Pnrr, abbiamo assistito a una scarsità di idee progettuali innovative in grado di incidere effettivamente sullo sviluppo economico del territorio pistoiese – attacca Claudio Bettazzi, presidente Cna Toscana Centro – eppure parliamo di opportunità irripetibili. La straordinaria congiuntura economica in corso sta rivoluzionando i modelli produttivi e di consumo e stravolgerà la competitività dei territori con particolare criticità, come Pistoia, che senza iniziative coraggiose rischia di vedere aumentare il gap rispetto ad altre realtà più organizzate. Ecco perchè la presenza di un data center nel nostro territorio, da sviluppare anche tramite un’appropriata iniziativa pubblico-privata (si pensa al coinvolgimento delle big tech o ai fondi della programmazione economica regionale dell’Ue, ndr) , porterebbe con sé evoluzioni innovative da applicare nelle attività economiche quali internet of things, cloud computing, big data analysis e robotica, anche all’interno dei servizi pubblici. Questa dunque è la nostra proposta – conclude – da un’area da bonificare, ad un sito indispensabile per rimettere Pistoia al centro".

Un’idea di ampio respiro affidata all’archistar Maurice Nio, che ben conosce il territorio essendo stato progettista dell’ampliamento del Museo Pecci di Prato: "Quell’area è un posto perfetto per un data center – spiega – in virtù della vicinanza con la centrale elettrica e dell’assenza di particolari vincoli d’utilizzo. L’adeguata infrastruttura energetica è la condizione essenziale per rendere possibile questo progetto, che al tempo stesso potrebbe offrire altrettanta energia sfruttando l’elevato calore residuo prodotto, nonché uno spazio pubblico green fruibile da tutti. Queste strutture sono il futuro – conclude Nio – per questo si tratta di una grande opportunità per il vostro territorio". Tra il dire e il fare, però, ci sono 50 milioni di euro.

Alessandro Benigni