A dividere sono le infrastrutture In ballo progetti e visioni opposti

Giani spinge per Doganaccia-Corno, Petrucci rilancia con Abetone-Cimone

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Al di là del drammatico presente, la montagna deve guardare anche al futuro. Ecco perché, in questi giorni di desolazione e preoccupazione caratterizzati dalla totale assenza di neve, torna d’attualità il tema delle infrastrutture. Ma se la questione degli aiuti mette d’accordo tutti, quella degli impianti di collegamento tra il versante appennino toscano e quello emiliano è terra di scontro politico. In primis per quanto riguarda il raccordo Doganaccia – Corno alle scale: "Sulla montagna abbiamo investito risorse come mai era stato fatto prima, ad ogni livello – mette in chiaro Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana –. In particolare, il progetto per unire Toscana e Emilia con un impianto di collegamento tra Doganaccia e Corno alle scale va portato avanti perché strategico, indipendentemente dal periodo invernale: a beneficiarne sarebbe anche tutto il turismo di carattere escursionistico e naturalistico, negli ultimi anni in forte crescita". Insomma, le incertezze legate ai cambiamenti climatici non dovrebbero indurre in tentennamenti in merito ai piani futuri: "Al momento non vedo necessità di rinunciare agli investimenti previsti – afferma – ricordiamoci che appena due anni fa, se non fosse stato per il covid, avremmo vissuto una stagione bianca da record".

Unico aspetto, quest’ultimo, su cui concorda Diego Petrucci: "Nel 2020 abbiamo avuto l’inverno più nevoso degli ultimi 100 anni, non dimentichiamocelo", afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia. Che però ha una visione diametralmente opposta sul fronte infrastrutturale: se Giani dispensa ottimismo sul "superamento delle prescrizioni della sovrintendenza relative al progetto" e sulle "coperture finanziarie che già ci sono", Petrucci replica che "il progetto Doganaccia - Corno alle scale non ha futuro in quanto non realizzabile per gli insuperabili pareri negativi degli enti preposti". Per l’esponente di Fdi "insistere è sbagliato, poiché si immobilizzano vanamente tante risorse per un impianto che, peraltro, sarebbe costruito su un versante esposto a sud e avrebbe un impatto devastante dal punto di vista paesaggistico. Sarebbe più opportuno lavorare sul collegamento Abetone-Cimone – rilancia – così facendo potremmo dare vita a una delle stazioni più importanti d’Italia, fruibile in tutte e quattro le stagioni". Un’idea che, di contro, non scalda il presidente della Regione: "Parliamo di due centri che hanno già una forte attrattività propria", ribatte.

Alessandro Benigni