Mostre: l'arte sacra di Galileo e Tito Chini nel Battistero / VIDEO

Fino all'8 marzo. Esposte dodici opere dei maestri toscani di Liberty e Decò

Paolo Gestri, curatore della mostra

Paolo Gestri, curatore della mostra

«Una mostra -  spiega Gestri - in cui si mostrano la genesi e il procedimento di come Galileo e Tito Chini mandavano  avanti la loro produzione, dalle origini fino all'opera compiuta». 

I Chini, famiglia toscana di artisti e decoratori, idearono a Borgo San Lorenzo (Firenze), Una delle più importanti manifatture di ceramiche e vetrate Liberty d'Italia, in grande spolvero nella prima metà del secolo scorso con innumerevoli maioliche e decorazioni di vario tipo, soprattutto nelle città dove i bagni e le terme dettavano la moda chic: a Salsomaggiore, Castrocaro, Viareggio, Montecatini, Porretta. Galileo fu la star portabandiera della famiglia ma anche il padre Pio e il bisnipote Tito ebbero  la loro parte di gloria. il battesimo delle Fornaci di Borgo San Lorenzo avvenne nel 1906 e fu subito uno strepitoso successo alle successive biennali di Venezia del 1907 e del 1908. Galileo, eccellente tra i suoi, fu protagonista anche della Biennale veneziana del 1909 e fu presto chiamato a Roma e subito dopo dal re di Thailandia, Chulalongkorn, per decorare il palazzo reale di Bangkok. Al ritorno ebbe la nomina a professore all'Accademia. 

«La mostra  - prosegue il suo curatore - non ha la l’obiettivo di far scoprire Galileo Chini e nemmeno il suo successore Tito. Dalle biennali di Venezia alle recenti mostre di livello nazionale, la loro arte floreale e decorativa ha rinnovato l'ammirazione generale, anche dei giovani che percepiscono il senso del nuovo, per non dire il rivoluzionario, che i due maestri sanno ancora oggi trasmettere. È una vera questione di metodo, di come l'arte debba porsi di fronte alla vita. Piuttosto, può interessare il tema specifico del sacro, ma nessuna comparazione con l'arte per così dire profana è concessa, essendo diversi l'approccio, il metodo e il fine». 

Nel Battistero di Pistoia sono esposte dodici opere dei due maestri toscani, tra cui spiccano l’Annunciazione e il San Lorenzo di Galileo Chini, mentre per quanto riguarda Tito Chini, il San Domenico (lapis e gessi su carta, cm 290 x 240), lavoro servito poi per l’affresco della Cattedrale di Schio (Vicenza) e anche un trittico in cui è rappresentata la Resurrezione.

La mostra è visitabile nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica, con orario 10-13/15-19, ad ingresso libero.

Patrizio Ceccarelli