Venezia-Pisa apre il domino delle panchine

In caso di sconfitta i lagunari cambieranno guida tecnica, idem se accadesse ai nerazzurri. E nel "triangolo" c’è anche D’Angelo

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di Michele Bufalino

Il "derby" delle Repubbliche Marinare tra Venezia e Pisa rischia di diventare ombelico d’Italia per un intero fine settimana. Presa singolarmente questa sfida contrappone due compagini in netta crisi, nei bassifondi della classifica, nonostante le premesse di inizio stagione, ma guardando un disegno più grande questa partita può innescare un effetto domino tra panchine da non sottovalutare per gli equilibri della stagione. A cominciare dai due allenatori, il tecnico dei lagunari Ivan Javorcic e quello dei rossocrociati Rolando Maran.

Per loro la partita può essere una vera e propria ultima spiaggia, ma più per l’allenatore nerazzurro, che finora ha ottenuto solo un punto in cinque gare. Certo, le attenuanti sono tantissime, tra i ritardi del mercato e la rivoluzione di giugno che ha portato anche a dolorosi addii nel parco giocatori, ma gli obiettivi di inizio anno impongono un cambio di rotta che, se non arriverà, questa volta porterà, con molta probabilità all’esonero. Sullo sfondo ci sono tante altre società che pensano di cambiare allenatore, tra Serie A e Serie B, una delle quali lo ha fatto ieri, il Monza di Berlusconi, assegnando la panchina a Raffaele Palladino come sostituto di Giovanni Stroppa.

Intanto l’ex nerazzurro Luca D’Angelo osserva, dato per favorito per almeno 3 panchine. Da una parte il Como, che lo sta aspettando, ma non ha ancora ottenuto il via libera per l’ingaggio, col tecnico che non ha ancora disdetto il suo contratto col Pisa, in scadenza nel giugno 2023, non avvalendosi dell’articolo 9 dell’accordo collettivo degli allenatori di Serie B che stabilisce il diritto di retrocedere il contratto unilateralmente se esonerato prima del campionato in corso. Dall’altra proprio il Venezia, con un primo contatto, ma c’è anche il Modena che ha sondato il terreno. E il Pisa? Ha confermato Rolando Maran, ma le percentuali che rivorrebbero il tecnico pescarese in nerazzurro, se dovesse esserci un cambio di rotta, sono molto basse poiché bisognerebbe convincere la proprietà americana, anche se nel calcio non bisogna mai dire mai. L’obiettivo della società nerazzurra, per salvaguardare l’ambiente, i giocatori e l’allenatore, è quello di fare quadrato per uscire dalla crisi e tutti i pensieri sono rivolti esclusivamente alla sfida di sabato pomeriggio, con l’obiettivo di sfruttare la sosta per ripartire di slancio, magari come ha fatto il Perugia, per cui è bastata una vittoria per ritrovare sorrisi.

Intanto molti allenatori si stanno facendo vedere negli impianti sportivi del torneo cadetto. Da Silvio Baldini, dimissionario a Palermo, passando per Serse Cosmi o Alfredo Aglietti (osservando il figlio in giro per l’Italia). In ombra, ma non troppo, anche i vari Daniele De Rossi, Aurelio Andreazzoli e Beppe Iachini. E qualcuno dei papabili sopra menzionati si sarebbe offerto anche ai nerazzurri. In dubbio inoltre ci sono anche le posizioni degli allenatori di Parma e Benevento in Serie B, per non parlare di Sampdoria e Lecce in Serie A.