ANDREA MARTINO
Sport

Test e indicazioni. Mbambi e Lusuardi si fanno notare

Forza fisica, occupazione degli spazi intelligente e funzionale alla giocata da sviluppare, rapidità di pensiero e di esecuzione commisurata alla...

Forza fisica, occupazione degli spazi intelligente e funzionale alla giocata da sviluppare, rapidità di pensiero e di esecuzione commisurata alla zona di campo in cui ci si trova e attacco della profondità. Sono le indicazioni tattiche principali emerse nel corso della preparazione che capitan Caracciolo e compagni stanno ultimando nell’impianto sportivo di Morgex in Val d’Aosta. Di fatto, rispetto a quanto predicato dal Pisa nella versione "inzaghiana", le coordinate non sono state modificate. Lo aveva specificato a chiare lettere lo stesso "violinista" nel corso della sua presentazione ufficiale: "Ho trovato una squadra consapevole della propria forza, reduce dalla vittoria di un campionato difficile e complesso. Mi ha colpito molto la voglia di non incassare gol, di difendere la porta e poi aggredire l’avversario con ripartenze importanti". Nei test match disputati contro una rappresentativa locale e il Bra questi temi tattici si sono rivisti in pieno: prova ne è la cura con la quale i nerazzurri si sono applicati nella fase difensiva, seppur al cospetto di avversari con un livello qualitativo e agonistico decisamente basso. In questo spartito tattico a emergere rispetto ai compagni sono stati due volti nuovi, arrivati in questo mercato estivo: sono il diciassettenne Jeremy Mbambi e l’italo brasiliano Mateus Lusuardi.

Strutturalmente differenti – il primo più esile ed esplosivo, il secondo con un fisico statuario – ma accomunati dalla medesima attitudine nel terreno di gioco: grande intraprendenza con la palla tra i piedi e l’inclinazione a sostenere lo sviluppo della manovra. L’impostazione richiesta da Gilardino quando la palla è tra i piedi dei nerazzurri, rispetto alla scorsa stagione, differisce nella circolazione: la prima versione del Pisa 2025-2026 ha evidenziato una tendenza a cercare un fraseggio più prolungato prima di ricercare la profondità con verticalizzazioni su esterni e giocatori offensivi. In attesa degli innesti necessari a incrementare il tasso qualitativo e di esperienza in questi settori di campo, c’è curiosità anche attorno alle doti di Isak Vural. Lo svedese con passaporto turco non ha ancora potuto mettere in mostra le sue doti, frenato dai classici acciacchi da ritiro (al pari di Henrik Meister). Chissà che la sfida di domenica contro la Pro Vercelli non possa essere l’opportunità giusta per vederlo all’opera nel cuore del centrocampo.

M.A.

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