Più giù di così c’è solo da scavare Tutti in discussione, nessuno escluso

Maran è il primo ad assumersi la responsabilità del risultato ed è il primo a cercare il cambio di marcia. Ecco il suo share

Tutti in discussione e nessun intoccabile, alla ricerca di un punto di riferimento in ciascun reparto sul quale costruire quelle certezze cruciali per la risalita in classifica e la riscossa nei cuori dei tifosi, letteralmente storditi dalla peggior partenza dell’ultimo trentennio (come scriviamo sopra). Rolando Maran, dall’alto della sua esperienza, sa bene che il tempo delle spiegazioni è arrivato agli sgoccioli: da sabato prossimo i nerazzurri devono iniziare a raccogliere punti pesanti. Anche perché il 59enne trentino è il primo a voler riassaporare a tutti i costi il dolce calice del successo: Maran non festeggia una vittoria in una gara di campionato dal 20 settembre 2020, quando si giocò la prima giornata di Serie A della stagione 2020-2021. Allora il suo Genoa superò 4-1 il Crotone; dopo quella gioia per Maran sono arrivati la miseria di 5 pareggi e 12 sconfitte, soltanto in parte alleviata dalle due vittorie in Coppa Italia sempre alla guida del Grifone.

Per il tecnico trentino, adesso più che mai, servono dei riferimenti di sicuro e totale affidamento in campo che riescano a tradurre e mettere in pratica le sue idee, trasmettendole con efficacia anche ai compagni. Perché l’attitudine rinunciataria e fatalista vista nella ripresa della sfida col SudTirol rappresenta l’evidenza di crepe nel progetto tecnico che devono essere immediatamente aggiustate. L’innesto di Federico Barba, insieme al carisma di Arturo Calabresi, può essere il punto di partenza ideale per rimettere in sesto la difesa. A centrocampo il faro attualmente è Artur Ionita, al quale però manca una spalla con cui trainare la manovra: Nagy, Marin e Tourè vanno a corrente alternata da settimane, l’inserimento di Beppe Mastinu potrebbe rappresentare una svolta positiva per tutta la squadra. Da ultimo il reparto offensivo: in attesa del pieno recupero di Torregrossa – il vero regista dell’attacco nerazzurro -, Maran deve trovare il profilo ideale al quale assegnare il compito di rendere efficace la manovra. Tra la poca continuità di Sibilli e i passaggi a vuoto di Morutan, il punto di riferimento che al momento sembra poter garantire equilibrio e imprevedibilità è Matteo Tramoni. Cambiare passo adesso è necessario, perché come diceva Daniele Silvestri in una canzone di qualche anno fa: "Più giù di così c’è solo da scavare".

M.A.