Pazzaglia, è nata una stella Prima pisana in nazionale

Convocata nella squadra italiana di Sci Alpino. "Sogno le Olimpiadi 2026". Vive tra la Toscana e Bormio, si allena al San Rossore Sport Village

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di Michele Bufalino

Vive a Bormio, ma è molto legata alla sua terra. Alice Pazzaglia, 20 anni, è la prima pisana ad essere stata convocata nella nazionale di sci alpino. Nonostante la giovane età la sua carriera è iniziata ormai quasi 10 anni fa ed è pronta a spiccare il volo.

Pazzaglia, che sensazioni ha per la sua convocazione in azzurro?

"Ho saputo della convocazione dal mio allenatore Alessandro Serra, il mio nome è stato fatto a maggio dopo una bella stagione e l’approdo in Coppa Europa. Per me è un onore vedere il mio nome in nazionale, posso dire che è una grande emozione. Dopo un duro lavoro col mio allenatore, questo per noi rappresenta un nuovo inizio. Per questo ringrazio la mia famiglia e il comitato regionale della Lombardia".

Come ha impostato la preparazione atletica?

"Nonostante io mi alleni e viva a Bormio, sulle piste da sci, rimango comunque a Pisa per fare la preparazione atletica, seguita dai bravissimi ragazzo del San Rossore Sport Village. Giovanni Santarelli e Simone Casarosa mi hanno permesso di utilizzare la piscina e la palestra tutte per me. Lo sci conta, ma bisogna essere degli atleti a 360 gradi. Qui sto in palestra 6 giorni su 7 sono molto soddisfatta di queste strutture, tra le migliori in Italia".

Cosa l’aspetta adesso? E quali sono i suoi obiettivi?

"Quest’anno farò parte del gruppo C della nazionale, fra trasferte e gare. Il mio obiettivo è entrare a far parte delle 30 migliori in Europa nel ranking. Io sono specializzata nelle discipline tecniche come slalom gigante e speciale".

Facciamo un passo indietro, agli inizi della sua carriera. Quando ha cominciato a sciare?

"Ho iniziato all’età di 3 anni. Ho amato fin da quando ero in fasce la montagna, passando i weekend con la famiglia sul Monte Cimone, dove abbiamo una baita. A quel punto mi sono appassionata e volevo sempre uscire a sciare il sabato e la domenica".

Le sue prime vittorie ormai risalgono a quasi 10 anni fa.

"Esatto, col sacrificio sono arrivate le prime vittorie, come nel 2014 quando a Courmayeur ho vinto il Gran Premio Giovanissimi e il premio Pinocchio sull’Abetone, facendo parte delle prime rappresentative nazionali in campo internazionale. Ripenso a quando ho cominciato e sono stata inserita negli albi d’oro di gare che hanno vinto anche la Brignone, la Shiffrin o la Vonn".

Come concilia la sua vita tra la Toscana e la Lombardia?

"Per ragioni logistiche da novembre a maggio vivo a Bormio in Valtellina anche se mi sento bene al solo pensiero di rientrare a casa dove sono nata e dove la mia famiglia i miei nonni, gli zii ed i miei amici mi aspettano a braccia aperte".

E lo studio?

"Ho frequentato le scuole pisane Fibonacci e liceo Dini e mi sono diplomata al liceo scientifico internazionale di Lucca. Adesso frequento il corso di ingegneria biomedica a Firenze".

Ce l’ha un sogno nel cassetto?

"Sì, mi piacerebbe partecipare alle Olimpiadi di Milano-Cortina nel 2026".