Negativi di un’estate: obiettivi e qualche grana

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Un’estate lunghissima, ricca di colpi di scena e inaspettate difficoltà, alcune conseguenza della finale per la Serie A persa con il Monza, altre figlie di decisioni prese dall’alto. L’estate nerazzurra inizia a metà giugno, ben prima del solstizio, quando Luca D’Angelo viene esonerato su decisione del proprietario Alexander Knaster e, dopo settimane di casting, arriva sulla panchina Rolando Maran. Giunto a fine giugno, con il ritiro in partenza di lì a pochi giorni, è inevitabile che il mercato del Pisa parta in netto ritardo, tra strategie e interventi. A gettare benzina sul fuoco le cessioni di Leverbe e Birindelli, quest’ultimo sfilato dal Monza per 1,5 milioni in virtù di una clausola che hanno costretto a rifare quasi da zero il reparto. Il ritiro finisce per non essere così utile quanto dovrebbe, poiché gli unici due giocatori, tra i 15 nuovi acquisti della rosa, ad essere aggregati a Rovetta, sono Jureskin e Canestrelli.

Il resto degli arrivi giunge ad agosto e, complice un mancato amalgama più il nuovo metodo di lavoro per i giocatori già presenti, la squadra stenta a decollare e il Pisa paga molto, in termini di risultati, il mese più lungo dell’anno, il cui ruolino è fortemente negativo, con l’eliminazione dalla Coppa Italia, un punto in tre gare di campionato con 11 gol subiti in 4 partite e la peggiore partenza degli ultimi 16 anni, di sicuro la peggiore della gestione Corrado. Nonostante le difficoltà, il Pisa vuole alzare verso l’alto l’asticella. Il presidente Giuseppe Corrado infatti, si è posto come obiettivo quello della promozione: "Dopo essere arrivati terzi e aver perso la finale playoff non possiamo più nasconderci - dichiarò Corrado nel corso della presentazione delle maglie ufficiali per la stagione 2022-23 -. Il Pisa ha un obiettivo ed è quello di primeggiare". Per riuscirci però bisognerà vincere anche la cabala. Solo tre squadre, da quando esistono i playoff in Serie B, sono riuscite a promuovere in Serie A l’anno successivo, pari al 16% del totale. Il 39% della altre compagini sono fallite o retrocesse entro i 3 anni successivi, mentre il restante 45% è rimasto fuori dai playoff. Una statistica che non può dire tutto, ma che rende bene l’idea dell’impresa a cui dovrà puntare il Pisa, il cui compito sarà quello di essere una mosca bianca in questa Serie B. Michele Bufalino