L’attacco non lascia il segno E stavolta anche la difesa geme

Poche sufficienze in una partita che lascia l’amaro in bocca. Morutan stavolta proprio non incide

L’attacco non lascia il segno  E stavolta anche la difesa geme
L’attacco non lascia il segno E stavolta anche la difesa geme

NICOLAS 6. Tocca il pallone quando blocca in sicurezza la conclusione dalla distanza di D’Orazio.

HERMANNSSON 5,5. Parte come centrale della difesa a tre, termina come esterno a destra. Tutto sommato non demerita, ma si dimostra un po’ troppo impreciso quando deve supportare la manovra.

CARACCIOLO 5,5. Il centrale si toglie la maschera a metà primo tempo e non riesce più a essere il supereroe della difesa. Compartecipa all’errore di posizione e lettura sul cross di Marras che poi Nasti tramuta in gol.

ESTEVES 5,5. Guida la ripartenza che porta alla prima occasione da gol, ma poi si perde in qualche imprecisione di troppo nel palleggio.

MASTINU 6. Il suo mancino a giro terminato a pochi centimetri dal secondo palo è uno dei pochissimi squilli della partita. Si disimpegna con ordine e senza affanni nell’affollato centrocampo. (Zuelli 6: una ventina di minuti per bagnare il debutto in nerazzurro. Dimostra personalità riconquistando una palla vagante sulla trequarti e provando il tiro).

DE VITIS 6. La solita intelligenza applicata alla prestazione. La circolazione della palla non è rapida, ma raramente il capitano sbaglia le misure. (Gargiulo 6: prova a forzare il dispositivo difensivo dei padroni di casa con la sua forza fisica. Ci va vicinissimo all’ultimo tentativo, quando dal fondo scodella a centro area un rasoterra che non trova la correzione vincente di Moreo per puro caso).

MARIN 5,5. Tanta applicazione nell’interpretazione dell’inedito ruolo di esterno mancino, ma il risultato è una spinta poco efficace in fase offensiva. (Tramoni M. 5,5: dovrebbe portare imprevedibilità al gioco, invece gli unici dribbling che mette a referto li confeziona a metà campo).

SIBILLI 5,5. Gioca da mezzala ‘ibrida’, avventurandosi sulla trequarti senza mai dimenticare di tappare la falla sulla mediana. Ne deriva un concentrato di scarsa fantasia sul più bello. (Torregrossa 6: è il catalizzatore del gioco dei compagni e delle attenzioni degli avversari. Gestisce ogni pallone a testa alta e soltanto i riflessi di Micai gli cancellano l’assist vincente per Gliozzi).

MOREO 5,5. Si ritrova a marcare Nasti sul gol e si fa bruciare nel suo pezzo forte, il colpo di testa. Ma le cose migliori nascono dai suoi movimenti: le due conclusioni nel primo tempo e il cross addomesticato da Torregrossa. In leggero ritardo sull’ultimo pallone proposto da Gargiulo.

GLIOZZI 5,5. Nel primo tempo lavora di sponda con discreti risultati. Nella ripresa gradualmente esce di scena, ma si rivede con la conclusione più pericolosa di tutta la gara: peccato per i riflessi prodigiosi di Micai.

D’ANGELO 5,5. Ancora una sconfitta frutto di un solo episodio negativo nell’economia dei 90’. Un aspetto che purtroppo si aggrava sempre di più e si sta trasformando in un difetto difficilmente neutralizzabile nella fase decisiva della stagione. Di buono c’è che l’impostazione con la difesa a tre ha dato altri segnali incoraggianti.

M.A.