Il mister e le cinque sfide da vincere

Il recupero della vecchia guardia, l’inserimento dei nuovi e una difesa da blindare: ecco le priorità per il cambio di rotta

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Non sarà semplice, però se c’è la persona giusta nel momento giusto (anche se terribilmente negativo), quella è proprio Luca D’Angelo. Il tecnico pescarese non ha avuto dubbi: il "suo" Pisa – la squadra con cui si è consacrato sul palcoscenico calcistico nazionale – è malato grave e, appena ne ha avuto la possibilità, è corso al suo capezzale. Non ha la bacchetta magica, è scontato, però D’Angelo possiede le qualità umane e professionali per vincere le cinque principali sfide che lo attendono.

1. Recupero

della vecchia guardia

Il primo passo sarà recuperare i giocatori chiave della passata stagione: l’involuzione, su tutti, di Beruatto e Sibilli è talmente evidente da destare preoccupazione. Nel primo spezzone di campionato sono apparsi la controfigura sbiadita dei giocatori decisivi dello scorso anno. Insieme a loro, D’Angelo è chiamato a tirare nuovamente a lucido Hermannsson, e ancor di più Nagy, Marin e Mastinu in mezzo al campo. Dovranno essere loro il traino per risalire la china presa nelle prime cinque giornate di campionato.

2. Innesto dei nuovi

La seconda sfida è relativa all’inserimento definitivo dei nuovi innesti. Tra chi è alle prese con un campionato del tutto nuovo – come gli stranieri Esteves, Rus, Morutan, Jureskin – e chi invece deve calarsi a pieno nella realtà nerazzurra – Cissè, Calabresi, Ionita, Gliozzi, Tramoni -, il gruppo deve essere ben amalgamato e modellato sui nuovi riferimenti tattici che D’Angelo e il suo staff proporranno. La discontinuità più marcata, probabilmente, con la gestione Maran sarà la fase difensiva: dall’uno contro uno con una linea molto alta, i nerazzurri ritorneranno a una difesa di reparto, con due linee molto più strette sul terreno di gioco.

3. Chiudere la difesa

La terza sfida è una diretta conseguenza dello spunto tattico appena sottolineato: gli 11 gol concessi in appena sei giornate rappresentano l’aspetto principale sul quale lavorare. Già la scorsa estate D’Angelo si adoperò molto in ritiro per migliorare l’assetto e la tenuta della squadra in fase difensiva. Adesso bisogna correre ai ripari per dare compattezza e tranquillità a tutto l’organico: prima di tutto subire meno, poi esplorare e trovare soluzioni vincenti anche per la manovra offensiva.

4. Riportare serenità

È stata sufficiente la notizia per ridare entusiasmo all’ambiente: possiamo soltanto immaginare quale sarà l’accoglienza dello stadio alla prima gara in cui Luca D’Angelo siederà nuovamente sulla panchina nerazzurra. Il suo commiato dall’Arena Garibaldi, al termine della finalissima playoff del 29 maggio, fu da brividi: applausi e cori per un tecnico che ha saputo creare un legame simbiotico con la tifoseria. Con il lavoro e il suo carisma dovrà ricompattare attorno alla squadra tutto il popolo nerazzurro.

5. Tornare a sognare

È la sfida più romantica, quella che potrebbe richiedere più tempo, perché prima Luca D’Angelo deve risollevare la squadra dalle sabbie mobili in cui si trova: il percorso iniziato quattro anni fa, passato attraverso la promozione in B, due salvezze e un playoff perso, ha una sola e logica conclusione. Il cammino per raggiungerla riprende adesso.

M.A.