I cinque dubbi e le due bandiere. Ripartire da Caracciolo e Marin

Ipotesi sul futuro ds, tattica e tenuta fisica: solo 7 giocatori su 28 hanno raggiunto o superato le 30 presenze

I cinque dubbi e le due bandiere. Ripartire da Caracciolo e Marin

I cinque dubbi e le due bandiere. Ripartire da Caracciolo e Marin

di Michele Bufalino

Ripartire da Caracciolo e Marin. I due calciatori, dalla prossima stagione, saranno entrambi inseriti nella lista di ‘giocatori bandiera’. Nel frattempo vige ancora un po’ di incertezza nella riorganizzazione interna del Pisa Sporting Club.

ALLENATORE E DIESSE - Resta da sciogliere il nodo allenatore, per capire se proseguire insieme con Aquilani o se decidere per una strada differente, ma nel solco degli stessi crismi tattici. Resta da sciogliere anche il nodo direttore sportivo, con una situazione definitiva che non è ancora ufficiale, anche se sembra una formalità il passaggio di Stefano Stefanelli alla Juventus come braccio destro di Cristiano Giuntoli. Paolo Bravo sembra un possibile e serio candidato, conteso sia dai nerazzurri che dall’Empoli.

CALCIATORI BANDIERA - A partire dal 2024-25 Antonio Caracciolo potrà essere eletto a calciatore bandiera, dopo aver ampiamente superato il quarto anno, da regolamento. Con lui potrebbe entrare anche Marius Marin, già eligibile dalla stagione appena conclusa, ma ‘chiuso’ da ‘Tano’ Masucci e da De Vitis. Il primo sarà riassorbito nei quadri tecnici, mentre il secondo potrebbe non proseguire con il sodalizio nerazzurro. Potrebbe quindi liberarsi sicuramente una, massimo due caselle, di conseguenza Caracciolo e Marin sarebbero due giocatori dai quali ripartire.

TENUTA FISICA - Ci sono poi molti calciatori che hanno avuto problemi di tenuta fisica. Pensare che nel Pisa, su 28 elementi della rosa, soltanto in sette hanno raggiunto o superato le 30 presenze. Pesano le problematiche muscolari e relative a gravi infortuni che hanno attanagliato Tramoni, lo stesso De Vitis, D’Alessandro, Barberis, Veloso, Calabresi, il portiere Nicolas, Touré e soprattutto Torregrossa. Sarà una riflessione da fare in vista dell’imminente inizio del prossimo campionato e qualcosa su cui interrogarsi. Anche o stesso Nicholas Bonfanti ha avuto necessità di essere gestito dal punto di vista muscolare, ragion per cui in attacco serve una punta pronta e integra al 100% su cui far sviluppare il reparto.

TATTICA E TECNICA - Tanti dubbi anche su giocatori che hanno fatto fatica a integrarsi tra i dettami tattici di Aquilani. Si pensa a Hermannsson, per lui un pugno di presenze una possibile destinazione estera, se dovesse partire, per non parlare dello stesso Touré, che ha fatto molta fatica a integrarsi nella nuova situazione tattica. Altri potrebbero essere giudicati non all’altezza di un torneo di vertice. Piccinini ha tirato a lungo i remi in barca e con lui anche Leverbe, tra i grandi protagonisti in negativo, così come Jan Mlakar, pagato 2,7 milioni, in ombra per tutto il torneo.

GIOCATORI FUTURIBILI - Ci sono però molti giocatori futuribili. Da Matteo Tramoni ad Arena, passando per Canestrelli, Esteves (eletto calciatore dell’anno nerazzurro), Barbieri (se riscattato), Loria e Lisandru Tramoni. Su di loro potrebbe costruirsi il Pisa del futuro.

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