Frosinone-Pisa: scontro al vertice allo Stirpe

I nerazzurri di D’Angelo hanno conquistato una media di 2 punti a partita. Meglio di loro solo i ‘Leoni’ di Grosso, alla media di 2,3 punti

di Michele Bufalino

PISA

Come in un thriller il campionato raggiunge la sua climax con lo scontro più importante, mettendo di fronte le due squadre più in forma delle ultime 10 partite. Non c’è neanche il tempo di fermarsi a riposare dalle fatiche del turno infrasettimanale perché i nerazzurri domani si ritroveranno subito a Frosinone, dove affronteranno la capolista. Una partita dura contro un avversario che non ha lasciato niente a nessuno. Se i nerazzurri hanno ottenuto con Luca D’Angelo una media di 2 punti a partita, il Frosinone di Fabio Grosso ne ha ottenuta una di 2,3. Se il Pisa ha conquistato 20 punti, con 22 complessivi in classifica, i ciociari viaggiano su un altro pianeta, con 23 punti nelle ultime 10 e 35 complessivi, appena dopo aver schiantato la Reggina, seconda in classifica, nello scontro diretto che ha visto vincere la squadra di Grosso con un perentorio 3-0. La solidità di capitan Lucioni, l’ex Mazzitelli, l’estro di Insigne e la giovane verve di Mulattieri, ma non solo. Sarà paradossalmente anche la partita di Robert Gucher, ricca di significato, ma l’ex capitano delle due formazioni, oggi separato in casa nerazzurra, sarà costretto a vederla dalla tribuna. Il Pisa quindi si ritrova, appena dopo aver conquistato l’agognato ottavo posto in classifica, recuperando ben 12 posizioni, alla sfida più difficile. Una sfida che non deve spaventare e che D’Angelo, in realtà, indirettamente ha già iniziato a preparare da prima dell’Ascoli, con un copione ben preciso nella rotazione dei suoi effettivi.

Almeno quattro giocatori titolari sono rimasti in panchina contro i bianconeri, uno dei quali, Matteo Tramoni, tra gli uomini più in forma, non è neanche sceso in campo. Il turnover del Pisa ha infatti risparmiato il corso, lanciando suo fratello Lisandru, ma ha anche risparmiato Morutan, Touré, Mastinu e lo squalificato Rus, tutti pronti per partire titolari freschi come rose, se il tecnico deciderà di impiegarli. C’è chi poi si è gestito come Sibilli o Gliozzi, ma anche Ionita, in campo ma senza giocare per tutti i 90 minuti di gara e con la possibilità di poter essere ancora una volta determinanti.

D’Angelo ha fatto bene i compiti e anche i giocatori hanno fatto lo stesso. E chissà che uno degli uomini-chiave contro l’Ascoli, Canestrelli, dopo il gol segnato non si possa rivelare una risorsa anche a Frosinone. Sarà una gara ricca di fascino, nota ormai per essere stata, nei finali dei gironi di andata o di ritorno degli ultimi anni, come una gara quasi da dentro o fuori. Impossibile non ricordare la partita decisiva del maggio scorso, quando i ciociari avevano necessità di blindare l’ottavo posto, poi sfumato. Impossibile anche non ricordare il primo anno di Serie B dei nerazzurri targato Corrado, quando in un caldo torrido, all’ultima giornata, il pallone calciato da Masucci al 92’ bacia il palo e termina fuori. Un palo che risultò decisivo nella corsa ai playoff, estromettendo per la classifica avulsa il Pisa, che aveva conquistato sul campo il settimo posto.