D’Angelo e il dilemma della "numero due"

Calabresi squalificato, chi al suo posto? Il giovane e brillante Esteves scalpita. Ma Hermannsson rappresenta la solidità dell’usato sicuro

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Solidità e "usato sicuro", oppure freschezza e qualità individuale? È questo il dubbio principale che anima l’immediata vigilia del ritorno in campo del Pisa, che spera di poter accorciare ulteriormente il divario che lo separa dalla zona playoff con un bel risultato contro la Ternana, che quella porzione della graduatoria invece la occupa stabilmente da inizio stagione. I nerazzurri saranno privi di Arturo Calabresi, proprietario indiscusso della maglia di terzino destro: il calciatore romano dovrà scontare il turno automatico di squalifica scattato con il quinto giallo rimediato a Cagliari. Per la sua sostituzione si aprono due scenari: da una parte c’è Hjortur Hermannsson, dall’altra Tomas Esteves.

Due calciatori dalle caratteristiche e dalle attitudini nell’interpretazione del ruolo profondamente divergenti. Il giovane portoghese sarebbe il sostituto naturale dato che, nella sua ancora brevissima carriera, non si è mai spostato dalla corsia destra. Il tecnico nerazzurro stravede per le sue qualità tecniche e la facilità con cui "dialoga" con il pallone, tanto da intravedere per lui anche futuri sviluppi come mezzala destra di impostazione e incursione.

Rimanendo alla strettissima attualità c’è da capire se potrà essere impiegato dal 1’ contro un avversario che fa dell’intensità nella manovra offensiva e della riconquista alta del pallone. Perché Esteves nelle 6 presenze collezionate fino a oggi ha evidenziato una grande propensione ad accompagnare il gioco dei compagni e qualche – più che comprensibile – affanno in più quando si tratta di opporsi alle combinazioni avversarie. Le chance avute da titolare sono state le stesse con Maran e con D’Angelo: all’esordio a Cittadella (sconfitta 4-3) e contro il Cosenza (vittoria 3-1). Il ventenne cresciuto nel Porto può vantare il 74% dei passaggi riusciti e ben 4 contrasti vinti sui 6 ingaggiati da inizio stagione. Ma a rendere ancor più prezioso il suo contributo alla squadra sono i 9 dribbling riusciti: il 100% di quelli tentati, che denotano ancor di più quanto la qualità del giovane lusitano sia superiore alla media. Il suo impiego consentirebbe ai nerazzurri una spinta omogenea su entrambe le corsie, in tandem con Beruatto a sinistra.

Se, invece, D’Angelo sceglierà di schierare Hermannsson, a beneficiarne sarà sicuramente la tenuta difensiva. L’islandese nella scorsa stagione ha raccolto 29 presenze, 17 delle quali vissute da terzino destro e 12 come centrale. La percentuale delle vittorie con l’ex Psv Eindhoven è similare: 50% nelle gare in cui ha giocato al centro della retroguardia e 47% nei match disputati come terzino. Questi valori cambiano drasticamente se guardiamo alla stagione corrente: delle 7 presenze collezionate finora, 6 volte Hermannsson le ha giocate da centrale (33% di vittorie) e una sola come terzino, nella sconfitta di Bolzano. La solidità del numero 6 è evidenziata dagli 8 palloni recuperati da agosto a oggi e dagli 11 duelli aerei vinti sui 18 ingaggiati.

M.A.