Belli di Pisa! Con Moreo e Tramoni si fa festa

Una rete per tempo e la squadra di D’Angelo si sbarazza del Benevento continuando la propria marcia verso i playoff. L’analisi

Belli di Pisa! Con Moreo e Tramoni si fa festa

Belli di Pisa! Con Moreo e Tramoni si fa festa

di Saverio Bargagna

Questa primavera profuma di nerazzurro. Il Pisa rinasce all’Arena consolidando le proprie ambizioni playoff e rafforzando la quinta posizione in classifica. Il Benevento viene piegato alla distanza, grazie ad una rete per tempo: così le Streghe vengono spedite all’inferno, mentre la squadra di D’Angelo riannoda il filo del sorriso. Ed è proprio D’Angelo uno dei grandi protagonisti del match. Il tecnico ridisegna la sua squadra mutando lo schema tattico. I nerazzurri, infatti, propongono una linea di difesa a tre chiedendo a Touré (a destra) e ad Esteves (a sinistra) di macinare chilometri sulle rispettive fasce di competenza. Ma anche la posizione di Morutan è una sorta di inedito: il rumeno arretra il proprio raggio d’azione a ridosso della linea di metà campo affidando a Gliozzi e Moreo il compito di sostenere l’attacco. Ne esce un Pisa piuttosto abbottonato che ha il gran merito di non subire gol nei primi minuti e di prevalere concretezza e autorevolezza. Certo, il primo tempo è di una noiosità rara: ritmi bassissimi, manovre lente e prevedibili, emozioni rade. Come si sarebbe detto ai vecchi tempi il taccuino resta pressoché intonso, macchiato soltanto da un unico appunto rilevante. Alla prima e sola occasione della prima frazione il Pisa passa avanti: cross di Touré dalla destra e sassata di testa di Moreo che supera Leverbe e segna. Primo gol con la maglia del Pisa, anche per lui l’augurio che si apra una nuova stagione.

Nella ripresa anche lo spettacolo ne guadagna. Il Pisa, mano a mano si scioglie, e prende interamente possesso del match. L’ingresso di Torregrossa e Tramoni accendono ulteriormente la miccia e non è un caso che sia proprio lungo questo asse che si costruisca il raddoppio. Il gol di Tramoni alleggerisce la pressione – più teorica che pratica – e scioglie l’Arena. Arena protagonista di un almeno un tris di piacevoli note di colore. Bello lo striscione dedicato a ‘Sandrino’, al secolo Alessandro Burichetti che festeggia i suoi 102 anni sugli spalti. Piacevole anche l’applauso a Leverbe, ex di turno ed espulso al novantesimo, ma comunque applaudito. Infine tenero il gesto di Matteo Tramoni che – caricato dal giovanissimo tifoso Amedeo con un cartellone ad hoc – ha cercato il bambino a fine partita per regalargli la maglia del gol. Resta qualche dubbio, invece, sul cartellino giallo preso da Nagy per perdita di tempo all’ultimo secondo. L’ungherese era in diffida e salterà la sfida col Cosenza. Scelta o errore?

E a proposito di Cosenza, il campionato adesso si ferma per due settimane in vista degli impegni delle nazionali. Poi il gran finale con 40 giorni che decideranno piazzamenti e ambizioni. In questo momento il cammino del Sudtirol – che continua a vincere – rendendo difficile l’obiettivo quarto posto. Tuttavia Nicolas e soci allungano a quattro lunghezze la distanza dalla nono piazza, quella che costringe a guardare i playoff dalla televisione. Infine una certezza: il Benevento ha grandi valori individuali, ma ha giocato una partita scialba e scriteriata come se non si rendesse conto della classifica. Il Cosenza, probabilmente, avrà un tasso tecnico inferiore, ma certamente avrà ben chiaro come si lotta per non retrocedere. Sarà una battaglia, ma ci penseremo ad aprile.