"Bari in flessione. Pisa in grande forma"

Vitali Kutozov, doppio ex, gioca per noi la sfida in terra pugliese: "Bella partita. E questa Serie B mi piace tantissimo"

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di Michele Bufalino

È il doppio ex di Pisa e Bari, avendo vestito entrambe le maglie tra il 2007 e il 2012. Vitali Kutuzov fu tra i protagonisti del Pisa di Gian Piero Ventura che fece innamorare tutta Italia, sfiorando la promozione in Serie A con il suo 4-2-4 nel 2008. La sfida del 2007 fu l’unica vinta dai nerazzurri (1-2) al San Nicola nella sua intera storia. Kutuzov, si affrontano due squadre con grandi ambizioni "Sì, il Bari è partito molto bene anche se sembra in lieve flessione, mentre il Pisa ha iniziato malissimo, ma col cambio dell’allenatore e il ritorno di D’Angelo ha visto svoltare la propria stagione. Se riuscirà ad agganciarsi al treno dei playoff dopo Natale potrebbero sbloccarsi nuove prospettive".

Che idea si è fatto di questo campionato?

"La concorrenza è molto più alta della scorsa stagione. Ci sono squadre importanti e proprietà ricche, sia tra le formazioni retrocesse dalla Serie A, sia tra quelle promosse dalla Serie C. Il torneo sarà incerto fino alla fine. Tra l’altro la Serie B ha fatto anche bene a non fermarsi per i Mondiali. Solo 3 giocatori sono stati convocati e uno di questo è proprio Cheddira, chissà se tornerà in tempo per la partita col Pisa. Tra soldi e visibilità ultimamente la Serie B si è attirata tanto interesse".

Che cosa ricorda di quel Bari-Pisa del 2007 che rappresenta ancora l’unica vittoria nerazzurra al San Nicola?

"Sfruttammo bene tutto il lavoro del ritiro di Norcia. Le sensazioni erano meravigliose. Ricordo che la partita venne risolta da Nacho Castillo che segnò una doppietta, ma il mio ricordo più affettuoso va a quando io causai un calcio di rigore durante il match. Ventura mi disse ‘non avvicinarti più all’area di rigore’. Accettai col sorriso e non ci tornai più. Era il sintomo di un ambiente vincente e spensierato".

Quale fu il segreto di quella stagione?

"Trovammo una grande intesa fin dal ritiro di Norcia. Non avevamo forse giocatori di altissimo livello perché in tanti erano poco conosciuti, ma quella stagione servì a molti poi per lanciarsi in palcoscenici importanti. Eravamo semplicemente molto forti e non regalavamo niente a nessuno".

Che differenza vede tra quel Pisa, con quella società e quella attuale?

"Quando c’ero io forse non c’erano prospettive economiche, ma c’era un gran gruppo. Alla fine conta anche questo. I soldi sono importanti nel calcio ma fino a un certo punto. Non fanno le fondamenta su cui si costruisce un palazzo. Per creare solide fondamenta servono obiettivi, idee nuove, sviluppi, crescere costantemente e mi risulta essere quello che sta facendo il Pisa con la nuova società".

Tornerà a vedere una partita del Pisa? Cosa sta facendo in questo momento?

"Spero di poter tornare presto. Io sviluppo sistemi che vengono applicati a qualsiasi società del calcio. Per esempio ho dei progetti aperti con Ticket One, ai quali abbiamo proposto qualcosa per ampliare i servizi. Stiamo preparando con la mia società diverse cose per il mercato italiano, chissà forse anche per il Pisa".