Pisa diventa capitale della street art. Arriva il Festival della Strada

Dal 27 ottobre al 7 gennaio ci saranno mostre, installazioni e murales in tutta la città

La presentazione dell'iniziativa

La presentazione dell'iniziativa

Pisa, 26 ottobre 2023 – Pisa torna ad essere capitale dell’arte urbana con il Festival della Strada dal 27 ottobre al 7 gennaio 2024: ideato da Gian Guido Grassi con l’associazione Start Attitude e promosso da Fondazione Palazzo Blu e Fondazione Pisa, il festival si articola attorno a più mostre, installazioni diffuse, talk, workshop e la realizzazione di nuovi murales, con il contributo del Consiglio della Regione Toscana e del Comune di Pisa.

In dialogo con la mostra “Le Avanguardie”, in corso dal 28 settembre 2023 al 7 aprile 2024, Palazzo Blu ospita due mostre nell’ambito del Festival della Strada: il brasiliano Eduardo Kobra, uno degli street artist più noti al mondo (suo il David di Michelangelo dipinto in cima alle cave di Carrara), crea nella Sala della Biblioteca una contemporanea Scuola di Atene, attingendo dai ritratti degli Avanguardisti; 108, Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto rileggono lo stile Bauhaus attraverso una collettiva di arte applicata, nella Dimora nobiliare del palazzo.

Nato a San Paolo nel 1976, Eduardo Kobra è un gigante dei murales e l’alfiere della neoavanguardia paulista. Topic dei suoi lavori sono le tematiche sociali (come l’inquinamento, il riscaldamento globale, la deforestazione e la guerra) ma anche ritratti di personaggi illustri e scene di tempi ormai trascorsi per far rivivere il ricordo di molte metropoli del passato, creando un legame indissolubile tra il presente incontrastato e la memoria storica.

E’ il caso dell’installazione site specific pensata per Palazzo Blu. In parallelo, sempre sul Lungarno Gambacorti, la Chiesa della Spina diventa teatro dell’installazione “Non Plus Ultra”, di Gonzalo Borondo, artista spagnolo classe 1989 che dal 2007 interviene nello spazio pubblico sviluppando un linguaggio originale, in connessione con il luogo d’azione e la percezione fisica e simbolica degli spazi. L’installazione pisana si ricollega alla spiritualità della Chiesa della Spina, innescando una riflessione esistenzialista più che religiosa.

Trentacinque lastre di vetro stampate ciascuna delle quali ospita due immagini grafico pittoriche: una colonna e una figura di spalle con le braccia distese, che rimanda all’iconografia della crocifissione. Un labirinto trasparente di segni e simboli per riflettere sul concetto di limite, sulla sua negazione, sul bisogno sacro dell’uomo di varcare la soglia del conosciuto e della logica, di superarsi e proiettarsi all’infinito. Grazie anche al contributo del Consiglio della Regione Toscana, durante il periodo del Festival della Strada molti degli artisti coinvolti nelle mostre temporanee saranno coinvolti anche nella realizzazione di nuovi murales nel quartiere di Porta a Mare, andando a cementare la nuova identità di questa area come distretto d’arte urbana e museo a cielo aperto.

Maurizio Costanzo