"Verifiche e orari ad hoc" L’azienda a misura di pass

Beatrice Dolcetti di Edilcomes racconta come si è organizzata l’impresa di famiglia: "Ci siamo adattati. L’obiettivo è lavorare"

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Dal 1974 hanno vissuto tanti cambiamenti. Da poco, anche quello dell’obbligatorietà del green pass per i lavoratori che accedono ai locali aziendali. Edilcomes ha sede a Ospedaletto (via Emilia) e, nella gestione, è alla seconda generazione: il personale è composto da 15 unità con differenza di ruolo e di inquadramento contrattuale. Sono i fratelli Beatrice e Roberto Dolcetti, "pisani doc, tra i pochi rimasti", responsabile del comparto edilizia pesante, lui, e finiture, lei, a spiegare come si sono organizzati.

Da chi è nata questa realtà?

"L’ha fondata nostra madre, Laura Caloni Dolcetti, abbiamo festeggiato con Confcommercio che ha premiato le imprese storiche del territorio".

Come avete passato il periodo del lockdown e quello successivo?

"Non possiamo lamentarci. Come settore, siamo stati privilegiati rispetto ad altri. A parte il momento della chiusura per tutti, poi con gli eco e i superbonus abbiamo ricevuto una bella spinta, certo, c’è stata qualche difficoltà".

Tipo?

"La gestione del personale. Ma ci adattiamo, diciamo sempre che il nostro obiettivo è lavorare. E cerchiamo dunque di rispondere a quanto ci viene richiesto".

Con la certificazione verde, come sta andando?

"Abbiamo nominato due responsabili aziendali che sono deputati al controllo: tutti i giorni verifichiamo la documentazione di chi gravita in ambito aziendale. E ci siamo attivati per chi, per motivi di salute, non ha potuto fare il vaccino, per rimodulare l’orario aziendale in base alle tempistiche necessarie per i tamponi che hanno validità di 48 ore. Mettendo tutti nella condizione di poter lavorare. Non c’è obbligo per i clienti ma esiste per i fornitori e i rappresentanti che ci fanno visita".

Per una struttura, medio-piccola come la vostra è un aggravio.

"Certo, è un’incombenza in più, un appesantimento logistico e per il personale che è limitato, qui tutti dobbiamo fare un po’ di tutto, ma ci atteniamo alle regole. Ripetiamo, l’importante è poter lavorare, non possiamo fare diversamente. Anche i collaboratori si adoperano".

Antonia Casini