Umiliata in classe: indagine interna

Il caso dell’alunna costretta a scrivere cento volte una frase su un foglio

La punizione ha scatenato polemiche (foto di repertorio)

La punizione ha scatenato polemiche (foto di repertorio)

Pisa, 15 marzo 2019 - Una vicenda che sta facendo discutere e che potrebbe anche sfociare a breve in un provvedimento a carico dell’insegnante. Da una parte c’è una studentessa che frequenta un istituto superiore cittadino, dall’altra la sua docente. Severa a tal punto da averla costretta a scrivere per cento volte la frase «Vivi secondo ragione» – motto alla base dello stoicismo – per poi affiggere il foglio in bella mostra sulla porta di classe, controfirmato dalla stessa alunna. Un'umiliazione, un rimprovero apparso talmente forte da convincere la ragazza, minorenne, a smettere di andare a scuola. E’ successo sabato mattina e da quel momento la studentessa non sta più frequentando per la vergogna. Il suo banco è rimasto vuoto. Un episodio che è arrivato come un ciclone sul tavolo del dirigente scolastico il quale avrebbe aperto una istruttoria interna. Obiettivo: capire con certezza i confini e le responsabilità dell’accaduto.

La punizione sarebbe stata comminata dall’insegnante – definita da colleghi e alunni rigorosa, ma mai eccessiva – in quanto la ragazza si era dimostrata non sufficientemente preparata nel corso di una interrogazione. Di qui la reazione della docente che si è poi giustificata parlando di un ‘fraintendimento’. La stessa professoressa si sarebbe, infatti, resa conto di avere esagerato nell’umiliare la propria allieva e nei giorni successivi pare abbia chiesto scusa di fronte ai compagni di classe, rimasti molto colpiti dall’episodio. Intanto il preside ha incontrato non solo la ragazza ma anche la madre, lo stesso hanno fatto i rappresentanti di classe e i loro genitori venuti a conoscenza del fatto dai figli. Ma il clamore esploso attorno alla spiacevole vicenda continua ad essere alto.

Cauto il preside, investito dalla vicenda: «La notizia – precisa il dirigente, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – non è uscita fuori dalle mura della scuola per volere della famiglia che, anzi, era contraria. Diciamo che ci sono stati ‘movimenti terzi’ che hanno voluto che tutto questo diventasse pubblico. Si tratta di una circostanza da trattare con estrema delicatezza e prudenza. Non posso dire niente di più». Istruttoria, quindi, in corso, esattamente come continuano le polemiche in un inverno che ha visto il mondo della scuola pisana spesso nella bufera, tra occupazioni violente e il caso di un docente di scuola superiore sotto accusa per le esternazioni, giudicate razziste e xenofobe, sui social network.