Trasporto locale: il Pd ha posizioni arcaiche

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Pierluigi

D’Amico*

Il PD pisano, con la sponsorizzazione di Giani, chiede al Comune di rinunciare a ogni progetto di tramvia per ritornare al vecchio progetto di busvia dalla Stazione all’Ospedale di Cisanello e nel farlo bacchetta, esplicitamente e implicitamente, anche i suoi amministratori di comuni limitrofi. In questo modo il PD pisano mostra, al di là delle chiacchiere sulla transizione ecologica e la mobilità sostenibile, di perseverare in una politica dei trasporti urbani arcaica. Una politica che ha già portato al disastro del People Mover al posto della linea ferroviaria allora esistente e convertibile in linea tranviaria. Il percorso della tramvia proposta dalla giunta sarebbe troppo corto per ammortizzare i costi di gestione. Posto che le gestioni degli innumerevoli sistemi tranviari esistenti in Europa e nel mondo dimostrano che questo è il modo di trasporto collettivo più efficiente anche dal punto di vista economico, il problema non è quello di rinunciare a costruire il tram a Pisa ma quello di come realizzarlo. Come La Città ecologica sostiene da tempo, occorre rendere la prima linea proposta più rispondente ai bisogni di mobilità dei cittadini e quindi con una maggiore previsione di passeggeri trasportati, facendola passare nel centro storico attraverso il lungarno, inserendola in una progettazione di più linee urbane e, soprattutto, integrata in una previsione di mobilità nell’area vasta, potenziando il sistema ferroviario esistente in una prospettiva di utilizzo del tram treno, cioè di materiale rotabile in grado di percorrere sia i binari ferroviari che quelli urbani. Come le linee urbane sono monche senza un collegamento tranviario d’Area Vasta costiera così i collegamenti su ferro nell’Area Vasta hanno una valenza limitata se non collegati direttamente, senza rotture di carico, con le linee urbane nei poli principali della

rete.

* Presidente Associazione ambientalista La Città ecologica, Pisa