"Studente-stalker alla Sant’Anna" Il giudice sospende l’espulsione

Intervento del Consiglio di Stato. La rettrice Sabina Nuti: "Condotte gravissime verso l’ex fidanzata"

La vicenda in questura approda a dicembre. I fatti, però, risalgono a molto tempo prima. Fatti che, per il Consiglio di Stato, "appaiono di significativa gravità". Ma l’espulsione dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa dello studente accusato di stalking verso la sua ex fidanzata, anche lei allieva della struttura di eccellenza, appare al giudice amministrativo "eccessivamente penalizzante" in attesa della decisione di merito del Tar. Così, il Consiglio di Stato (cinque giudici uomini) ha sospeso in via cautelare l’atto con cui il 17 dicembre il Senato accademico dell’università pisana aveva allontanato il giovane che avrebbe aggredito anche fisicamente (una sera l’avrebbe presa a schiaffi) la sua ex all’interno del collegio.

Il Senato accademico, il 27 aprile, ha dovuto dunque riammetterlo e i due ex fidanzati potrebbero in teoria anche incontrarsi di nuovo nella Scuola, anche se su di lui grava ancora l’ammonimento del questore. Ma "all’unanimità (il Senato, ndr) ha confermato che i comportamenti tenuti da uno dei propri allievi, nei confronti di un’allieva, hanno costituito una gravissima violazione del regolamento per la vita collegiale e del codice etico della Scuola".

La prestigiosa istituzione è stata dunque obbligata a riaccogliere lo studente ormai quasi diplomato. E’ la rettrice dell’Ateneo pisano, Sabina Nuti (nella foto), a commentare questa ulteriore svolta nel caso. I comportamenti contestati allo studente, "hanno provocato un profondo disagio nell’allieva - spiega Nuti -, hanno assunto una connotazione di ulteriore disvalore allorché si consideri che essi sono stati perpetrati nell’ambito di un collegio a carattere residenziale, in seno ad una istituzione accademica che si ispira ai principi di rispetto reciproco, anche a tutela della sicurezza fisica e morale delle allieve, degli allievi e della stessa Scuola Superiore Sant’Anna".

"Dopo aver ribadito che tali comportamenti sono da sanzionare con il provvedimento di espulsione previsto dal regolamento della Scuola - afferma Nuti -, il Senato accademico ha deliberato, al fine di ottemperare al giudicato cautelare e con riserva all’esito del giudizio di merito del Tar della Toscana previsto a settembre, di sospendere l’efficacia del provvedimento di espulsione e di riammettere l’allievo alla Scuola Superiore Sant’Anna". "Questa delibera - aggiunge la rettrice - conferma il pieno impegno della Scuola Superiore Sant’Anna ad agire nel rispetto delle regole e dei valori sopra richiamati".

Messaggini e non solo. L’avvocato dello Stato, nella memoria difensiva della Sant’Anna, descrive la vicenda come qualcosa "di una gravità assoluta, di rara e anomala intensità, fatta di comportamenti vessatori ripetuti per mesi, offese gravissime e reiterate, minacce e ricatti, pedinamenti e controlli ossessivi dentro il collegio e fuori". Ma anche appellativi umilianti e continui e sue foto diffuse. A un certo punto lui avrebbe anche inventato una malattia grave. Sempre l’avvocato dello Stato parla di "menzogne manipolatorie: per evitare che lei lo lasciasse, lo studente si è inventato di sana pianta di essere malato di leucemia, sapendo che la madre di lei l’anno prima era morta di tumore". La ragazza chiede l’intervento del questore che ammonisce lo studente: provvedimento che è ancora valido. Lui non può reiterare la condotta, altrimenti, stavolta, scatterà la denuncia d’ufficio. Lei, fino a ora, non lo ha querelato.

A. C.