"Portare qui la sabbia d’alto mare". Studio di Pisa per Darsena Europa

Il Comune chiede alla Regione un tavolo tecnico: "Non vogliamo inseguire di anno in anno l’emergenza"

"Portare qui la sabbia d’alto mare". Studio di Pisa per Darsena Europa

"Portare qui la sabbia d’alto mare". Studio di Pisa per Darsena Europa

di Carlo Venturini

PISA

"Il ripascimento con i tradizionali sabbiodotti e dragaggi non risolve in maniera permanente il fenomeno erosivo di Calambrone e Tirrenia. Ci vuole anche il ripascimento con il nuovo metodo "sand engine" già usato in Olanda". Sono le parole del sindaco di Pisa Michele Conti e dell’assessore all’Ambiente Giulia Gambini con il responsabile ufficio Marco Redini.

Il sindaco chiede alla Regione "un tavolo tecnico perché non vogliamo inseguire di anno in anno l’emergenza. Oggi ci sono le metodiche che sono risolutive per decenni, ed il nostro studio lo dimostra. Ci vuole un cambio culturale e tecnologico perché non siamo ai primi anni del ‘900". Alla domanda su quanto costerebbe questo innovativo ripascimento "sand engine", Conti risponde: "Nel paniere delle centinaia di milioni di euro finanziati per la Darsena Europa, costerebbe quanto una tazza di caffè". Il metodo "sand engine" consiste nell’andare a pescare accumuli di sabbia al largo per portarli sulla costa con tubi (non permanenti) o con sistemi di dragaggio o trasporto via nave fino a creare delle "penisole" sabbiose.

sistema si dimostra più duraturo nel tempo – dice Redini. A fronte di una normale attività erosiva iniziale, dopo dieci anni ci ritroveremo ad avere metri in più di linea costiera". Questo sistema viene usato anche in zone del Veneto e dell’Adriatico. L’idea alla base del "sand engine" è quella di effettuare un unico grande ripascimento, ubicato in prossimità della o delle zone critiche e lasciare che la dinamica costiera (tipicamente onde e correnti) faccia il proprio corso, modellando l’accumulo sabbioso e ridistribuendo la sabbia lungo l’intero tratto di litorale. Il vecchio sistema di ripascimento fatto con il classico "tubone" non è duraturo "ed in più, lo stesso tubo rischia di emergere, di uscire dalla sabbia sotto cui è seppellito per solo un metro e mezzo. Le mareggiate cioè possono farlo venire in superficie": dice Redini.

Fatto sta che questo studio è il terzo che il Comune presenta all’interno dell’iter procedurale delle opere compensative che dovrebbero mitigare i danni erosivi soprattutto al Calambrone tant’è che il Comune scrive "…sono previsti effetti, ritenuti non trascurabili nel tratto di costa immediatamente a nord della foce dello scolmatore, quantificati in termini di variazioni del clima ondoso locale, del regime di trasporto sedimentario e di evoluzione della linea di riva". Conti è convinto che la Darsena Europa debba e possa essere fatta per lo sviluppo del porto di Livorno e per lo sviluppo toscano in genere, ma aggiunge: "Questa occasione di sviluppo ed investimento per il porto di Livorno deve essere anche un’occasione imperdibile per fermare in maniera definitiva o almeno decennale l’erosione del litorale pisano ed includo anche le zone dunose del Parco di San Rossore che potrebbero tranquillamente essere oggetto di ripascimento col nuovo metodo". Scendendo nel dettaglio il progetto del Comune col ripascimento non tradizionale due configurazioni, una da 100mila m³ e l’altra da 200mila m³.