Omicidio durante la rapina al Palabingo, interrogatorio fiume per la guardia indagata

Paolini avrebbe ammesso di sapere che aveva i titoli autorizzativi scaduti per detenere la pistola e per svolgere quell'incarico. Avrebbe però precisato di avere svolto una mansione che gli era stata assegnata dall'istituto di vigilanza

Sparatoria alla sala Bingo, guardia giurata uccide il collega che tentava una rapina

Sparatoria alla sala Bingo, guardia giurata uccide il collega che tentava una rapina

Pisa, 14 agosto 2015 - Si è concluso dopo oltre cinque ore l'interrogatorio, iniziato questo pomeriggio, di Simone Paolini, la guardia giurata che ieri prima dell'alba nel Pisano ha ucciso con due colpi di pistola il collega fuori servizio Davide Giuliani: quest'ultimo stava tentando di rapinare l'incasso del Palabingo di Cascina. Secondo il pm Antonio Giaconi l'uomo, indagato per omicidio preterintenzionale, ha ribadito la ricostruzione dei fatto già riferita nell'immediatezza. "Al momento - ha spiegato il magistrato - le sue dichiarazioni sono conformi con quanto ricostruito finora".

Paolini, che aveva i titoli autorizzativi per detenere la pistola e svolgere la mansione di guardia particolare giurata scaduti da febbraio, è stato sentito anche sugli aspetti del suo inquadramento professionale anche se la procura mantiene il riserbo sulle sue risposte. L'indagato avrebbe solo confermato che l'istituto era pienamente a conoscenza del servizio che stava svolgendo.

Paolini all'uscita dalla procura ha preferito non rilasciare dichiarazioni mentre il suo avvocato Erminia Imperio si è limitata a spiegare che "la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere assunta ieri era semplicemente dovuta al fatto di avere ricevuto l'incarico troppo a ridosso della fissazione dell'interrogatorio e che oggi ha risposto a tutte le domande dando prova di collaborare pienamente con gli investigatori per chiarire al più presto la sua posizione".

Nel corso dell'interrogatorio Simone Paolini avrebbe ammesso di sapere che aveva i titoli autorizzativi scaduti per detenere la pistola e per svolgere quell'incarico. Avrebbe però precisato di avere svolto una mansione che gli era stata assegnata quella notte dall'istituto di vigilanza. La guardia giurata, secondo quanto accertato dalle indagini, avrebbe potuto svolgere solo compiti di ufficio e senza il possesso e l'impiego delle armi mentre invece si era trovato a effettuare un servizio che prevedeva il prelievo di denaro contante, con tutta la dotazione necessaria, compreso quindi il possesso di un'arma.

Per verificare gli aspetti amministrativi e di gestione del personale la prefettura di Pisa ha già disposto per lunedì prossimo un accesso ispettivo presso la società che sarà effettuato da polizia e carabinieri, con l'ausilio dei militari dell'arma del nucleo distaccato presso l'ispettorato del lavoro.