"Non si può lavorare così". Il Buonarroti si ribella

Lettera aperta alle istituzioni del personale docente e non docente "Il crollo del solaio? Condizioni spesso impraticabili e di grande disagio".

Una lettera aperta firmata personale docente e non docente del Liceo Buonarroti interviene sul crollo della pannellatura del controsoffitto nell’ala nuova, un crollo avvenuto sabato scorso in tarda mattinata. Una lettera che segue quella dei rappresentanti dei genitori nel consiglio di istituto del liceo scientifico pronti "a presentare un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare una situazione che è ormai totalmente inaccettabile".

"I docenti e il personale ATA – si legge nella lettera aperta – esprimono grande preoccupazione per lo stato della struttura che periodicamente presenta problemi di tenuta e di sicurezza per studenti e lavoratori che frequentano ogni giorno l’istituto". Il personale ricostruisce così la vicenda: "Negli ultimi anni – si legge –, nonostante i continui interventi di manutenzione straordinaria nelle varie parti dell’edificio, si sono succeduti episodi più o meno gravi che vanno dalle infiltrazioni di acqua nelle giornate piovose, a giornate in cui l’impianto di riscaldamento non funziona correttamente provocando la diminuzione della temperatura a livelli incompatibili con un luogo di lavoro e di studio, fino a infissi e arredi (plafoniere) insicuri o che non garantiscono la piena sicurezza ai frequentatori della struttura".

Docenti e Ata proseguono: "L’episodio di sabato scorso – scrivono – è particolarmente grave: il distaccamento di una serie di pannelli del controsoffitto del corridoio dove sono le aule di Disegno e il crollo avvenuto fortunatamente mentre non passava nessuno in quel momento hanno suscitato la nostra apprensione e la necessità di una richiesta di intervento per mettere in sicurezza ogni zona dell’istituto". "Queste situazioni – aggiunge la lettera – provocano l’esasperazione di tutto il personale, docente e non docente, che si trova a lavorare e a svolgere le proprie attività in condizioni spesso impraticabili, e comunque di disagio per il senso di insicurezza diffuso che quotidianamente percepiamo. Chiediamo che sia svolto un monitoraggio straordinario delle condizioni dei pannelli e del controsoffitto, affinché sia messo in sicurezza tutto l’edificio (aule, uffici, corridoi, laboratori) ed eventualmente studiato un migliore sistema per fissare la pannellatura".

"Siamo indignati per le condizioni in cui siamo costretti a lavorare – si conclude la lettera –, ma soprattutto per la mole di soldi che si investono per la digitalizzazione senza intervenire sull’edilizia, la sicurezza e la vivibilità degli ambienti di lavoro e di studio. Chiediamo a tutte le istituzioni locali regionali e nazionali un’assunzione di responsabilità per mettere in sicurezza una volta per tutte la nostra scuola".