"No al rigassificatore, le rinnovabili unica via"

Marrocco (M5S): "Da un anno mettevamo in guardia sul caro bollette, ma Draghi non ci ha ascoltati. Il rapporto con Letta & C.? In salita"

di Gabriele Masiero

PISA

"Lo dicevamo da un anno che sarebbe arrivato il caro bollette e siamo rimasti inascoltati. E ora le famiglie non arrivano a fine mese e migliaia di aziende rischiano di chiudere. Quindi è necessario subito uno scostamento di bilancio per garantire aiuti immediati". Parola di Valeria Marrocco, candidato all’uninominale del Senato per il Movimento 5 Stelle che chiede anche di "fissare un tetto massimo del prezzo del gas, fare acquisti e stoccaggi comuni di energia e proteggersi dalla speculazione alla borsa del gas di Amsterdam, mentre Draghi non ha fatto nulla in questo senso". Siete invece contrari al rigassificatore a Piombino. "Sì, perché per diventare indipendenti dobbiamo puntare sulle fonti rinnovabili. Il Superbonus è fondamentale perché oltre a dare un impulso all’edilizia permette di rendere più efficienti gli edifici, abbattendo i consumi. E’ la transizione ecologica la via, anche per questo diciamo no al rigassificatore a Piombino. Quella città ha già dato e va protetto il suo sistema produttivo. Per l’emergenza, possiamo usare rigassificatori temporanei, ma vanno valutati i rischi ambientali, e comunque non a Piombino. Basta con le scelte calate dall’alto".

Anche lei pensa che il Reddito di cittadinanza sia un totem intoccabile?

"Ha ridato dignità a più di 3 milioni di persone. I due terzi sono anziani, bambini o disabili, mentre l’altro terzo sono cosiddetti ‘lavoratori poveri’. Veniamo attaccati da politici strapagati che vorrebbero togliere un sostegno alle persone in difficoltà. Mentre si parla solo di truffe che, statistiche alla mano, rappresentano appena lo 0,8% dei casi. A chi dice che le politiche del lavoro non hanno funzionato, rispondo che sono stati stipulati oltre 300 mila contratti di lavoro, nonostante le Regioni, governate da centrodestra e centrosinistra, abbiano fatto solo un terzo delle assunzioni nei centri per l’impiego per cui il governo Conte aveva stanziato un miliardo. Inoltre, è urgente l’approvazione del salario minimo a 9 euro lordi l’ora. A parole il centrosinistra si dice d’accordo, salvo poi presentare gli stessi emendamenti di Forza Italia per abolire la soglia dei 9 euro". Quale sarà la sua priorità per Pisa se sarà eletta in Senato? "Stanziare aiuti immediati contro caro energia e inflazione. Inoltre, l’abbiamo visto in pandemia, la sanità deve restare centrale: potenziamento dei punti di pronto soccorso, risorse per il personale medico e sanitario, sostegno ai disabili e alle persone che di loro si occupano".

Dopo il 25 settembre, secondo lei, il M5S deve costruire un’alleanza con il Pd per le amministrative o individuare un suo candidato a sindaco?

"Le elezioni amministrative e politiche hanno dinamiche diverse. Al governo centrale, con questi vertici del Pd non c’è condivisione dei temi. Alle amministrative, dove c’è stato un progetto condiviso con dem o liste civiche, siamo andati avanti bene. Napoli ne è un esempio".