Nessun politico si occupa della sanità

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Daniele

Carbocci*

Nei programmi elettorali di tutte le forze politiche a livello nazionale c’è poco o niente (tanti luoghi comuni…) su come risolvere i problemi di una sanità italiana sempre in maggiore difficoltà. Sì certo, si parla del pacchetto di fondi previsto dal Pnrr, con il quale il nuovo Parlamento dovrà per forza di cose trovarsi a fare i conti. Ma di quelli che sono i problemi attuali della sanità, nessuno ne parla. Ma anche nessuno dei candidati del nostro territorio ha posto l’accento sulla situazione che sta vivendo la “nostra”sanità locale.

Abbiamo visto la situazione dei pronti soccorso esplodere e nessun politico locale si è sentito in dovere di intervenire e cercare di capire il motivo per il quale migliaia di cittadini si debbono riversare nei ps per cercare una risposta ai loro problemi di salute. E nessun politico che si sia posto il problema del perché poi i pazienti stazionino in ps per intere giornate in attesa di un posto letto. Abbiamo sotto gli occhi la situazione di una medicina territoriale disastrosa, una assistenza domiciliare ridotta ai minimi termini con molte famiglie abbandonate a loro stesse nel gestire a casa i propri cari gravemente malati anche per la mancanza di strutture di ricovero, e anche su questo nessun intervento dei candidati a queste elezioni.

Nessuno politico locale che si ponga il problema che l’Aoup il 30 settembre si appresta a licenziare circa 100 professionisti sanitari (31 infermieri, 58 oss e 5 Ostetriche) perché la politica regionale ha stabilito che si deve ritornare alle dotazioni organiche ante pandemia. Come se ante pandemia le dotazioni organiche fossero sufficienti a garantire i servizi.

*Segretario Territoriale Nursind Pisa