"Hanno violato lo statuto del Pd". Richiesta di espulsione per 17

Oltre alla Nardini, ci sono il padre dell’assessora, la sindaca uscente Arianna Cecchini e altri capannolesi "Candidati in liste alternative o comunque non autorizzate dai vertici del partito": denuncia del 30 aprile.

"Hanno violato lo statuto del Pd". Richiesta di espulsione per 17

"Hanno violato lo statuto del Pd". Richiesta di espulsione per 17

di Gabriele Masiero

PISA

Mesi di tensioni, strappi, liti pubbliche e nel chiuso delle stanze di partito, comparsate in piazza e post al vetriolo sui social sono culminati, a un mese dal voto amministrativo in una resa dei conti dentro il Pd senza esclusione di colpi. Al centro c’è la tornata elettorale di Capannoli, ma sullo sfondo vengono al pettine i nodi delle guerre fratricide interne al Pd della provincia di Pisa tra la cosiddetta ala sinistra e gli ex renziani. Alla fine è stata Barbara Cionini a rompere gli indugi, dando seguito alla lettera indirizzata agli iscritti "sotto processo" dai segretari dem capannolesi, con una missiva indirizzata al segretario toscano del Pd Emiliano Fossi e ai dipartimenti organizzativi del partito regionale, perché nel mirino c’è finita proprio la capannolese politicamente più illustre: l’assessora regionale Alessandra Nardini, contraria alla scelta del partito di puntare su Cionini al posto della sindaca dem uscente, Arianna Cecchini. Mesi di riunioni e tensioni non hanno evitato la frattura e alla fine gli organismi dirigenti del partito hanno puntato su Cionini. Una decisione che ha lacerato i dem ma che ha retto alla prova della coalizione, con il centrosinistra unito dalla parte della candidata dem, mentre a Cecchini non è rimasto altro che correre con una sua lista piena zeppa di ex. Lista alla quale, secondo molti esponenti del partito, che più o meno direttamente ha avuto l’appoggio proprio dell’assessora regionale che alla prima uscita pubblica di Arianna Cecchini, nelle scorse settimane a Santo Pietro Belvedere, è stata notata in piazza in quello che ai più è parso un pieno sostegno politico alla sindaca uscente e oggi avversaria dem. Da qui la richiesta a Fossi di prendere provvedimenti.

La lettera di Cionini sarebbe stata inviata il 30 aprile scorso e individua 17 persone, tra i quali la sindaca uscente, l’assessora regionale, suo padre e altri iscritti capannolesi, che avrebbero violato la statuto dem per essersi candidati "in liste alternative al Pd, o comunque non autorizzate dal Pd" chiedendo un "provvedimento di esclusione esteso a tutti coloro che hanno palesemente dichiarato la loro disponibilità a far parte della lista di Arianna Cecchini in qualità di candidati consiglieri, ovvero Simona Giuntini, Federico Mangini e Alessandra Marianelli, ma anche di tutti gli iscritti che direttamente o indirettamente sostengono tali candidature in contrapposizione a quella nel Pd". Infine Cionini segnala a Fossi che queste persone hanno anche utilizzato "mezzi che hanno messo in cattiva luce il nostro partito e la mia candidatura, cercando subdolamente di mettere in discussione i procedimenti democratici".