IGOR VANNI
Cronaca

Postina morta nell'incidente, il marito: "Era contentissima di aver vinto quel posto"

Lo strazio del marito di Evita Federigo, la portalettere cascinese morta dopo lo schianto con la Panda delle Poste contro una Porsche

Diego De Vita ed Evelina (per tutti Evita) Federigo insieme: la coppia ha due bambini picc

Cascina (Pisa), 26 giugno 2020 - Una telefonata sospetta, sul display il numero dell’amica e subito la sensazione che fosse successo qualcosa. È così che Diego De Vita, 43 anni, è venuto a conoscenza del tragico incidente che aveva coinvolto la moglie Evita Federigo (41), deceduta poi per le conseguente di quel terribile impatto, mentre era in servizio a Montebelluna, nel Veneto, come portalettere.

"Quando è partita venerdì 12 – ricorda Diego, ancora sconvolto –, le ho detto di fare con calma: aveva tutto il tempo per tornare a Montebelluna e rilassarsi prima di prendere di nuovo servizio il lunedì. Ci siamo sentiti fino a mercoledì sera: evitavo di chiamarla di giorno per evitare che potesse distrarsi durante il lavoro e ho visto che il suo ultimo accesso su Whatsapp è stato alle 9 del mattino. Poi verso le 18 ho ricevuto la telefonata dell’amica ed ho capito subito che era successo qualcosa: mi è stato detto dell’incidente e di partire subito perché la situazione era grave, ma nessuno voleva dirmi niente di preciso. Quelli tra giovedì a domenica sono stati i giorni più lunghi della mia vita. E non è ancora finita, perché non riusciamo a sbloccare la situazione: la salma di mia moglie è ancora a Treviso".

La storia di Diego ed Evita parte da lontano, quando da adolescenti a Benevento si sono fidanzati per iniziare un cammino di vita fianco a fianco. "L’ho conosciuta che lei aveva 15 anni ed io 17: ci siamo fidanzati ed abbiamo aspettato che finisse l’università per poi sposarci. Avevamo 30 anni io e 28 lei 28, dopo un mese abbiamo scoperta che era incinta di Francesco, il nostro primo figlio. E dopo 14 mesi è nata anche Cristina".

Da Benevento a Cascina con una valigia carica di sogni e molte difficoltà da affrontare. "Sono un rappresentante di materiale elettrico e ci siamo trasferiti qui nel 2008 per lavoro. All’inizio è stato un po’ difficile, erano gli anni della recessione: tant’è che mia moglie ha avuto il primo contratto con Poste Italiane 3 o 4 anni dopo aver presentato la domanda. All’inizio ha lavorato al centro di smistamento di Pisa, a Ospedaletto, poi ha partecipato al concorso interno ed ha superato tutte le prove. Quando l’hanno chiamata a Treviso, era contentissima: è partita con una amica e sono andate lì ad abitare dividendo l’affitto. Aveva un contratto a tempo indeterminato part time: 3 mesi lavorava e tre mesi tornava a casa. Attendeva il passaggio per entrare full time".  

E la notizia della sua morte è stata un colpo al cuore per tutta Cascina, dove la coppia era ed è benvoluta da tutti. "Da quando abbiamo lasciato Benevento, abbiamo sempre abitato a Cascina, un posto ideale per far crescere i nostri figli. Qui loro sono liberi, vanno in bici con gli amichetti, escono senza problemi. Sono due bambini autonomi e molto ubbidienti: e questa loro libertà ce la invidiavano tutti. Certo, anche se mi assento restano monitorati 24 ore al giorno perché abbiamo le telecamere in casa". Tanti gli amici vicini e lontani che si sono stretti intorno a Diego e i suoi figli in questo momento di dolore. "Qui abbiamo trovato degli amici fantastici, tutti vogliono bene ad Evita. Siamo persone che si fanno voler bene, ma non credevo di poter ricevere tutto l’appoggio morale di queste persone. Anche da Benevento, nonostante fossimo lontani da anni. Qui a Cascina siamo stati accolti benissimo, gli amici ci stanno dietro e mi chiamano per sapere se ho bisogno di una mano con i bimbi. Ringrazio tutti loro, perché sono sempre stato abituato a cavarmela da solo, ma sapere di poter contare su di loro è importante. Anche perché le nostre famiglie sono rimaste a Benevento e qui a Pisa c’è solo mio fratello". Adesso anche gli amici di Cascina attendono che la salma di Evita torni a casa per poterle dare un ultimo saluto: tutta la comunità è pronta a stringersi intorno a Diego, Francesco e Cristina. © RIPRODUZIONE RISERVATA