E l’ateneo taglia subito le tasse

Sul piatto 700mila euro. Ed entro oggi i Dipartimenti dovranno comunicare quali corsi saranno in presenza

Migration

PISA

Entro oggi si capirà se e come ripartirà la didattica in presenza all’università. E’ infatti prevista la consegna, da parte di Dipartimenti e Scuole dell’ateneo, dei "Piani di ripartenza" in base ai quali potrà essere definita con precisione la programmazione della didattica in presenza già dalla ripresa dell’anno accademico settembre. E’ questa, indirettamente, la risposta dell’ateneo al Comune e alle forze politiche di maggioranza, che chiedono a gran voce di riportare in fretta in città gli studenti fuori sede, ma anche ai commercianti che ieri hanno manifestato sotto il Rettorato.

Le relazioni dei dipartimenti saranno decisive per capire se ci sarà un ripensamento rispetto alla decisione, presa dagli organi d’ateneo (il parlamentino universitario), di prorogare di un altro semestre la didattica a distanza, nell’ambito delle misure di sicurezza anti Covid o se invece si allineeranno a quella decisione e manterranno online la stragrande maggioranza dell’attività didattica per scongiurare il rischio di un’eventuale ripresa dei contagi anche in virtù della mancanza di un numero sufficiente di luoghi capaci di accogliere li studenti rispettando, durante le lezioni in presenza, le norme su distanziamento interpersonale.

Intanto, il rettore Paolo Mancarella ha voluto rispondere anche alle richieste che arrivano dal mondo studentesco e ha convinto il consiglio di amministrazione dell’ateneo a mettere sul piatto 700mila euro a fondo perduto. Si tratta di un contributo straordinario per supportare gli studenti le cui famiglie sono state messe in difficoltà dalla congiuntura economica derivata dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19.

Nei prossimi giorni, spiega una nota dell’ateneo, "verrà emesso un bando per accedere ai contributi il cui importo potrà variare da un minimo di 700 euro a un massimo di 1.400 a seconda del numero di studenti idonei selezionati". Possono partecipare, prosegue il comunicato dell’Università, "gli iscritti a un corso di laurea, magistrale o a ciclo unico, che presentino un Isee corrente inferiore a 35 mila euro: l’unica clausola di non ammissione è quella di avere già beneficiato dei contributi straordinari erogati dall’ateneo nel 2020 o di altri benefici, come le Borse di studio regionali o simili.

Secondo Mancarella, tuttavia, a Pisa, "la contribuzione studentesca è già tra le più basse in Italia, soprattutto per fasce di reddito medio-basse: da noi la ‘no tax area’ arriva già a 23mila euro di Isee, mentre il governo sta adottando un "aumento" a 20mila euro solo per il prossimo anno accademico". "Vogliamo essere concreti - aggiunge il rettore – e, pur tra le mille difficoltà legate all’emergenza che la nostra Università si trova ad affrontare, siamo riusciti a recuperare risorse importanti da destinare a quanto abbiamo di più prezioso: i nostri studenti. Garantire il diritto allo studio, anche in una situazione particolare come quella che stiamo vivendo, è un nostro dovere e stiamo cercando di farlo con ogni mezzo concessoci dal nostro ordinamento". L’ateneo ha, infine, esonerato dal pagamento dell’indennità di mora tutti coloro che presenteranno domanda di partecipazione al bando per i contributi straordinari e che, se in possesso dei requisiti necessari, non abbiano saldato entro oggi la seconda rata della contribuzione, la cui scadenza originaria era prevista per il 15 marzo. E’ un altro segnale che l’università ha deciso di inviare alla componente studentesca per supportarla nella fase della ripartenza.

Gab. Mas.