Decreto salva-casa: "Per ora non risolve nulla. È fumoso e pericoloso"

Il presidente del Collegio dei Geometri Giacomo Arrighi molto critico: "Speriamo sia modificato. Carica i professionisti di responsabilità anche penali" .

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

È stato approvato venerdì scorso il decreto "salva-casa" voluto dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che consentirà di sanare piccole irregolarità edilizie nelle abitazioni? Ne parliamo con Giacomo Arrighi, presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Pisa, che esprime un giudizio decisamente critico. Il decreto introduce semplificazioni normative, eliminando la necessità di ottenere autorizzazioni per alcuni piccoli interventi edilizi o semplificando le procedure per ottenere le certificazioni in caso di cambio di destinazione d’uso degli immobili. Vengono estesi i limiti di tolleranza, cioè le difformità nella realizzazione rispetto ai progetti originari. Secondo Arrighi, tutto ciò non risolve i problemi dell’edificato storico esistente, ma soprattutto "si presta a molte interpretazioni e, quando è così – spiega -, è molto pericoloso, perché carica notevolmente i professionisti di responsabilità anche dal punto di vista penale".

Presidente Arrighi, come mai questo giudizio?

"Mi dispiace dirlo, ma da un prima lettura sono totalmente scontento, ci sarà bisogno di corsi di formazione e confronti con la struttura urbanistica comunale per una corretta interpretazione, è un testo generale che lascia troppi punti di domanda aperti, mi duole dirlo ma sembra solo propaganda".

Cosa si aspettava?

"Se guardiamo a Pisa, ad esempio, dove c’è un edificato storico esistente difforme molto presente, come interi quartieri quali I Passi, dove ci sono case di 50 o 60 anni fa, che non sarebbero abitabili, o costruzioni anche in centro storico fatte nell’ambito della ricostruzione del dopoguerra. Non ne torna una. Il decreto doveva mettere un punto e far ricominciare da zero questo tipo di volumi storicizzati".

Avete già ricevuto delle chiamate di vorrebbe usufruire del decreto?

"Si tanta gente che si vuole informare, ma c’è ancora bisogno di studiarlo, il testo non è chiaro. C’è anche un altro problema".

Quale?

"Il professionista deve certificare l’anno di realizzazione dell’abuso edilizio e ne è responsabile penalmente. Ma dico io, non abbiamo mica la palla di vetro. Inoltre, sempre il professionista è responsabile della conformità e dell’intolleranza verso i terzi".

Cosa farete ora?

"Intanto, speriamo che in conversione sia modificato. Poi dovremmo coordinarci con i regolamenti comunali e la nostra legge regionale, fare un collage e guardare la normativa nel suo insieme".

Ma i piccoli abusi edilizi si potranno sanare?

"A leggere sembrerebbe di sì, si tratta di piccole regolarizzazioni, quasi insignificanti".