Contromano in superstrada. "Ho rischiato di morire: voglio il nome del pirata"

Incidente in Fi-Pi-Li, l'appello del superstite

L'auto contromano sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno

L'auto contromano sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno

Pisa, 14 aprile 2018 - Si sente  un miracolato, non finirà mai di ringraziare il Cielo per la prontezza con la quale è riuscito ad evitare il frontale con l’auto che mercoledì gli si è scagliata contro in superstrada contromano. Davide Pedicini se l’è cavata con un referto da cinque giorni e tanta paura. Ma adesso, a togliergli il sonno, c'è anche la rabbia per l’ingiustizia subita: l’automobilista che ha causato l’incidente, rischiando di fare una strage in Fi-Pi-Li, non si è fermato nemmeno dopo averlo colpito.

«Stavo tornando a casa dal lavoro – racconta il superstite ancora sotto choc – quando mi sono trovato davanti una Fiat Punto, vecchio modello di colore grigio, che percorreva la strada in direzione contraria cioè contromano. Neanche il tempo di realizzare cosa stava accadendo, per istinto ho provato ad evitare la Fiat spostandomi bruscamente sulla destra. L’auto mi ha colpito comunque in corrispondenza della ruota sinistra anteriore, l’impatto è stato così violento che lo specchietto e il vetro sono scoppiati e lo sportello è andato praticamente distrutto. Per fortuna sono riuscito ad evitare il frontale, ma è stata davvero questione di attimi».

Pedicini si è messo in salvo sul lato destro della carreggiata dove è stato soccorso da un testimone e dalla polizia stradale. «Ero ferito ed incredulo. All'inizio ho pensato ad un pazzo che voleva suicidarsi, visto che non ha nemmeno tentato di frenare – continua –. Dopo una decina di minuti però ho visto ricomparire il pirata: un camion aveva fermato la sua folle corsa, mettendosi di traverso. Ho notato la Fiat, visibilmente danneggiata, tornare indietro nel senso di marcia corretto. Alla guida c’era un anziano con una donna, forse la moglie. Passandomi accanto ha messo la freccia come per accostarsi, però alla fine ha deciso di proseguire senza prestarmi soccorso (per la seconda volta, ndr)». Un gesto incivile che ha raddoppiato la sofferenza della vittima che adesso lancia un accorato appello: vuole dare un volto e un nome a chi ha attentato alla sua vita. «Chiedo a chi ha assistito all’incidente di fornire informazioni utili su targa e conducente – chiude – perché venga fatta giustizia». Intanto proseguono serrate le indagini della stradale.