Camp Darby, il via ai lavori per la nuova ferrovia

Binari da 30 milioni di dollari. Il nostro tour nella base Usa

Il taglio degli alberi (Valtriani)

Il taglio degli alberi (Valtriani)

Pisa, 15 febbraio 2019 - Un ponte girevole in acciaio sul canale dei Navicelli con due chilometri e mezzo di binari. Ecco il futuro del Camp Darby che, con un progetto da 30 milioni di dollari, trasferirà su rotaia il trasporto delle munizioni e delle armi. Le carovane notturne con le quali da sempre gli americani fanno arrivare la merce alla loro storica base diventeranno presto soltanto un lontano ricordo. L’obiettivo è ridurre a zero i rischi per i civili, evitando l’uso della strada. Si tratta di un intervento complesso per la cifra messa in campo. E soprattutto per la delicatezza della superficie sulla quale dovrà insistere il cantiere. Un’area protetta il cui ricchissimo patrimonio verde ricade sotto la competenza dell’Ente parco San Rossore che ha valutato meticolosamente il piano dei lavori. Il tronco ferroviario si snoderà dalla stazione di Tombolo per raggiungere la cosiddetta Lta-Livorno Training Area e quindi, attraverso il canale, il terminal dedicato al carico scarico. A pochi metri di distanza, un secondo terminal riservato invece al controllo dei convogli.

Il progetto è ancora alla fase iniziale: servirà un triennio perché l’opera di ampliamento diventi realtà. Un tempo dettato anche dal ritmo della natura che impone ‘fermi biologici’ inevitabili, soprattutto in concomitanza con la riproduzione delle specie autoctone. Stop forzato, ad esempio, tra aprile e giugno. L’azienda Cimolai di Pordenone – vincitrice dell’appalto – si sta occupando della preparazione dei terreni. Le operazioni sono cominciate il 22 gennaio e stanno procedendo a ritmo sostenuto ma con tutte le premure che il caso richiede. In azione anche ditte locali, in subappalto. Ieri un primo bilancio, grazie ad un tour esclusivo organizzato per la stampa dalla Public affairs officer della base Usa, la dottoressa Chiara Mattirolo. Tra gli splendidi boschi dell’Ammunition storage area, una decina di tecnici e operai impegnati a delimitare gli spazi e a individuare le piante da tagliare. Meno di mille – 937, per l’esattezza, anche se «cercheremo di abbassare il numero», promettono dalla Spa – gli alberi che dovranno essere abbattuti per far entrare i treni. In poche settimane giù la metà. La valutazione ha coinvolto esperti in botanica e naturalisti che hanno cercato di contenere l’impatto ambientale. L’intenzione condivisa e condivisibile, infatti, è quella di non intaccare l’habitat nel quale regnano incontrastati meravigliosi esemplari di cervidi e suidi.

Lo dimostra, in primis, lo stesso piano di compensazione studiato per restituire al bosco i metri ‘mangiati’ dal cemento e dal ferro. Già in programma, infatti, la piantumazione di seimila alberi a cui si aggiungeranno tremila arbusti. Previste poi – oltre alla ristrutturazione della banchina sul canale e la distruzioni di una sessantina di depositi abbandonati – la ricollocazione di centocinquanta nidi artificiali e la copertura a verde di un vecchio piazzale di stoccaggio. Dall’altra parte, l’area per la cattura di animali da destinare al ripopolamento di zone meno fertili.