Batteri multiresistenti. Studio rivoluzionario all’ospedale Cisanello

La glicina ripristinerebbe l’efficacia dei farmaci: potente ed economica ’arma’. Simona Barnini: "Le infezioni rischiano di inficiare i progressi della madicina".

Batteri multiresistenti. Studio rivoluzionario all’ospedale Cisanello

Da sinistra Simona Barnini e Cesira Giordano

Arriva dai laboratori di microbiologia batteriologica dell’Aoup uno studio rivoluzionario che potrebbe essere la risposta a una delle principali sfide del futuro: la resistenza agli antibiotici. Lo studio, dal titolo "Glycine restores the sensivity to antibiotics in multidrug resistant bacteria", a firma Cesira Giordano e Simona Barnini, direttrice della struttura, dimostra come la glicina, un aminoacido fra i più semplici esistenti nell’organismo umano, potrebbe essere l’arma futura e la più economica per combattere la resistenza antimicrobica. Un problema molto diffuso in Italia e anche nella nostra Regione, dove sono presenti a livello endemico enterobatteri (normalmente ospiti nella flora intestinale) che hanno sviluppato multiple resistenze ai farmaci. "Con il diffondersi dell’antimicrobico resistenza - osserva Simona Barnini - questi dati non faranno che peggiorare: ogni tipo di infezione avrà una elevata probabilità di sfociare in una sepsi, perché non opportunamente controllata dalla terapia appropriata".

"Nel 2019 – prosegue – l’Organizzazione mondiale della sanità ha calcolato 1,27 milioni di morti direttamente attribuibili all’antimicrobico-resistenza e altri 5 milioni di morti correlate".

Un quadro sconfortante, secondo Barnini, che impone una riflessione "sui progressi fatti in medicina, come quelli relativi ai trapianti e alle cure oncologiche, e sul rischio che vengano cancellati da una comune infezione, che non può più essere curata da un comune antibiotico". "Nel corso dei vari esperimenti condotti su ceppi batterici isolati da resti di campioni prelevati in pazienti ricoverati in ospedale – aggiunge Cesira Giordano - rispettando l’anonimato, sono stati studiati 154 batteri patogeni, scelti per le loro caratteristiche di resistenza agli antibiotici. L’efficacia della glicina, sia da sola che in combinazione con gli antibiotici è stata accertata su tutti i microrganismi saggiati". Se i risultati ottenuti in vitro venissero confermati da uno studio ‘in vivo’ si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione, oltretutto alla portata dei Paesi in via di sviluppo visto il basso costo della molecola sul mercato. Del resto, Pisa è all’avanguardia per progetti di questo tipo: è attivo, infatti, dal 2022 "Resistimit", il progetto di lotta alle infezioni da batteri e microrganismi resistenti agli antibiotici, voluto da Società italiana di Malattie tropicali, di cui Marco Falcone, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Aoup, è segretario. Un’ulteriore conferma della grande tradizione pisana nella gestione delle complicanze da microrganismi multiresistenti, nata col professor Menichetti. Stefania Tavella