Firenze, 27 agosto 2023 – È arrabbiato, non sembra spaventato. Ha persino un solco fra l’occhio sinistro e la guancia sinistra, che nell’ombra sembra una cicatrice. La foto segnaletica di Donald Trump, che per l’occasione è tornato su Twitter (ora X) dopo due anni di assenza, è già materiale da campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2024.
L’ex presidente degli Stati Uniti l’ha divulgata per primo, aggiungendola alla propaganda. Un selfie con sé stesso, in cui il fan e la celebrità coincidono.
Trump è in compagnia del volto che stima di più al mondo. E dei suoi avversari sembra infischiarsene. Tant’è che non si è nemmeno presentato al dibattito con gli altri otto candidati Repubblicani a Milwaukee, ospitato da Fox, preferendo l’intervista – diciamo così – con un sincero ammiratore, Tucker Carlson, ex star televisiva dell’emittente di Rupert Murdoch.
Un sondaggio Reuters/Ipsos di venerdì scorso dice che fra Trump e il suo sfidante più accreditato, Ron DeSantis, governatore della Florida, ci sono 40 punti di distacco. Nessuna sorpresa, è così dall’inizio. Il dibattito di martedì 23 agosto non ha certo cambiato niente e resta da capire – lo vedremo in questi giorni – quale sarà l’effetto sull’elettorato della foto segnaletica di Trump, arrestato per 20 minuti e rilasciato su cauzione.
Il confronto tuttavia stato molto utile per capire lo stato di salute dei Repubblicani da anni saldamente trumpizzati. Nella prima ora di conversazione non si è parlato di Trump, la cui opinione sui suoi avversari è peraltro nota: li considera degli sfigati. Poi però il convitato di pietra – l’elefante non nella stanza , ha detto uno dei conduttori di Fox - è stato inevitabilmente evocato. Impossibile non farlo. E da quel momento la conversazione è stata indirizzata sul binario Trump. E forse l’unica utilità del dibattito del Gop, il Grand Old Party, è stata quella di suggerire all’ex presidente degli Stati Uniti, probabile vincitore delle primarie repubblicane, chi potrebbe essere il suo nuovo candidato vicepresidente alle elezioni presidenziali del 2024.
In pochi si sono concessi il lusso di attaccare direttamente Trump. Chris Christie, ex governatore del New Jersey, e Asa Hutchinson, ex governatore dell’Arkansas, sono stati gli unici a non alzare la mano quando i conduttori hanno chiesto agli 8 candidati se sosterrebbero Trump anche in caso di condanna. Gli altri si sono limitati a spiegare che con Trump il Gop non vince le elezioni presidenziali: "Trump è il politico più detestato in America", ha detto Nikki Haley, ex governatrice del South Carolina. DeSantis, governatore della Florida, secondo nei sondaggi, è stato tiepido con Trump spiegando che è semplicemente arrivato il momento di andare avanti.
La serata comunque sembra essere servita almeno a Vivek Ramaswamy, 38 anni, considerato troppo giovane per il ruolo. Imprenditore del biotech, quasi miliardario, fieramente trumpiano, Ramaswamy sta salendo nei sondaggi e durante la serata è stato spesso bersagliato dai suoi avversari, preoccupati che stia crescendo troppo. E se fosse lui il possibile candidato vicepresidente? Sono comunque dettagli. Il Partito Repubblicano si è ridotto a cercare il numero due di chi ha probabilmente già vinto.