No, i voti non ci sono. Ddl Zan affossato al Senato

Passa la "tagliola" 154 a 131. Al centrosinistra sono mancati 16 voti a scrutinio segreto

Pecore elettriche

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Firenze, 27 ottobre 2021 - È saltato l’esame degli articoli del ddl Zan e l’iter della legge si è bloccato. Al Senato è stata approvata la cosiddetta tagliola - nota come “non passaggio all’esame degli articoli”, appunto - chiesta da Lega e Fratelli d’Italia con 154 voti a 131. Al centrosinistra sono mancati 16 voti, ma lo scrutinio segreto impedisce di ricostruire i nomi dei senatori. Enrico Letta, segretario del Pd, si era detto certo nei mesi scorsi: “I voti ci sono”, aveva esultato con un hashtag. Evidentemente no.

Adesso il Pd punta il dito contro Italia Viva (il cui leader, Matteo Renzi, è in Arabia Saudita da bin Salman): “Il Pd, il segretario Enrico Letta e i suoi gruppi parlamentari hanno condotto una coraggiosa e indispensabile battaglia per i diritti di tutti”, dice Goffredo Bettini: “Ha difeso i principi fondamentali della legge Zan, aprendosi anche ad un confronto teso ad ampliare i consensi. La destra sovranista e le giravolte di tanti parlamentari che si definiscono liberali e riformisti hanno permesso di affossare un provvedimento di civiltà. Non si faccia confusione con contorte autocritiche interne. La responsabilità è dei nostri avversari. Va resa manifesta e chiara agli occhi dell’opinione pubblica”.

Aggiunge Letta: “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”. Dice Alessandro Zan, che dà il nome alla legge: “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”.

Replica Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera: “L’arroganza di Cinque stelle e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile, non solo per il Parlamento, che ha perso l’occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni. Oggi si è verificato quello che abbiamo paventato da mesi, così la cecità e l’ostinazione di pochi ha fatto affossare una legge necessaria al Paese. Noi siamo quelli che hanno portato a casa la legge sulle unioni civili, loro hanno giocato sulla pelle di persone che meritavano una legge, non delle bandierine. Lo dico con amarezza perché fino alla fine ho sperato di sbagliare le previsioni, ma purtroppo è andata come avevamo immaginato. Un vero dispiacere”.