Riusciremo a sopravvivere al duello Conte-Di Maio?

Ma soprattutto: riuscirà a sopravvivere Mario Draghi? Il presidente del Consiglio si trova suo malgrado in mezzo ai due fuochi del populismo grillino

Pecore elettriche

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Firenze, 20 giugno 2022 - Riusciremo a sopravvivere al duello Conte-Di Maio? Ma soprattutto: riuscirà a sopravvivere Mario Draghi? Il presidente del Consiglio si trova suo malgrado in mezzo ai due fuochi del populismo grillino.

Ieri sera è iniziato un accigliato consiglio nazionale del M5S, con un principale obiettivo da colpire: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, accusato per le accuse - si perdoni il gioco di parole - rivolte ai vertici del M5s: poca partecipazione democratica delle scelte, risultati scarsi ottenuti alle amministrative, filoputinismo vario e diffuso di Conte e dei suoi. Ormai al M5s insomma non manca più niente per assomigliare ai cari vecchi partiti di un tempo.

C’è pure la divisione in correnti. Ci sono i dimaiani, infatti, e anche i contiani. Le cronache dei giornali ci raccontano chi sta con chi, chi forse se ne andrà, chi resterà per farsi notare di più dal capo che l’anno prossimo inevitabilmente compilerà le liste parlamentari. Per ora Di Maio non è stato espulso dal M5s, pare dunque che la defenestrazione sia stata congelata, nella certezza - secondo Conte e i suoi - che il ministro degli Esteri se ne andrà da solo presto. Magari per unirsi alla variegata truppa centrista che è in cerca di leadership.

Per il momento però sono solo ricostruzioni incattivite dei seguaci di Beppe Conte, che vorrebbero mollare Draghi ma non possono permetterselo. Se è vero che c’è chi è preoccupato per il terzo mandato, e Di Maio sarebbe uno di questi, per molti dei Cinque stelle vicini a Conte (come molti Cinque stelle in generale, a dire il vero) si presenta il solito problema: ci sono le elezioni, il Parlamento sarà ridotto di un terzo, c’è mica il rischio di doversi trovare un lavoro?