Contro le gilettate c'è una soluzione semplice: cambiare canale

Troppo spesso ci lamentiamo dei programmi televisivi, passando le serate su Twitter a commentare l’ultima gilettata su La7. Ma l’indignazione non serve a niente contro lo share. Meglio guardare altro, leggere un libro, ascoltare un podcast. Vanno bene anche YouTube e Twitch

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Troppo spesso ci lamentiamo dei programmi televisivi, passando le serate su Twitter a commentare l’ultima gilettata su La7. Ma l’indignazione non serve a niente contro lo share. Al massimo possiamo concedere a noi stessi il fascino terapeutico del battutismo e perculare l’eroismo del conduttore che va in Russia a intervistare su Skype la portavoce del ministro degli Esteri russo e ricordarci il Debord della società dello spettacolo.

Oltre non conviene andare, anche perché vale l’adagio sul telecomando: visto che c’è, si usa. Se un programma non piace, si può cambiare canale. Vale per tutto: i partiti possono non essere votati, i libri non letti, la tv non guardata, i giornali non acquistati. Il che non significa che non dobbiamo preoccuparci della campagna di disinformazione che la Russia ha avviato in Italia sapendo di trovare terreno fertile, in un Paese ferocemente anti occidentale. Basta solo non pensare che lamentarsi su Twitter serva a qualcosa. Il moteggio, la satira, l’ironia, certo, sono un’altra cosa e hanno una funzione di auto-aiuto.

Ma l’alternativa, l’unica possibile, di fronte ai miasmi dell’informazione televisiva spazzatura è, semplicemente, cambiare canale e sperare che altrove le gilettate diminuiscano. Oppure, meglio aprire un libro o ascoltarsi un podcast o vedere un video di una fonte qualificata su YouTube (o su Twitch). La tecnologia in questi due anni e passa di emergenza sanitaria ci ha regalato possibilità incredibili. Perché non sfruttarle?