Ultimatum ai quattro soggetti interessati

Entro la fine di questo aprile dovranno dare concretezza ai loro vaghi propositi di acquistare il pacchetto azionario di maggioranza

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I quattro soggetti che hanno mostrato interesse per le Terme hanno tempo fino alla fine del mese e l’inizio di maggio per dare una conferma concreta della volontà di acquistare la maggior parte delle quote azionarie. Così ha spiegato la situazione a Firenze l’assessore regionale Stefano Ciuoffo, durante l’audizione davanti alla commissione di controllo guidata dal consigliere Alessandro Capecchi.

Il termine, ha spiegato l’esponente della giunta di Eugenio Giani, nasce dalla volontà di non perdere più tempo in contatti inutili come avvenuto di recente. La Regione, se dovesse saltare l’ipotesi di privatizzazione, è pronta ad acquistare un immobile dell’azienda. Ciuoffo non ha fatto particolari riferimenti, ma l’ipotesi principale resta sempre il Tettuccio.

La dichiarazione rilasciata dal sindaco Luca Baroncini, in cui annunciava l’intenzione del Comune di investire 2 milioni per l’acquisto di un bene termale (Tamerici e Torretta), sembrano aver sbloccato il caso. Tra l’altro, l’eventuale avvio di una procedura di concordato renderebbe più facile un’operazione del genere. Prosegue inoltre la trattativa con Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto e il completamento delle Leopoldine, senza dimenticare il progetto degli Uffizi Diffusi portato avanti grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

Il 20 aprile intanto, in prima convocazione, è fissata l’assemblea dei soci delle Terme. All’ordine del giorno c’è l’analisi del bilancio 2020, ancora da approvare, e la valutazione dei contatti per l’eventuale vendita delle quote di maggioranza. I primi dati delle perizie tecniche, ancora da concludere, secondo quanto annunciato, dimostrano che il valore complessivo del patrimonio supera quello dei debiti complessivi. Tra vari consiglieri regionali come Capecchi e Luciana Bartolini e il Comune resta la soddisfazione di aver bloccato l’avvio della messa in liquidazione al 31 dicembre, come inizialmente previsto dal Documento di programmazione economico finanziaria.

Che cosa succederà adesso? Ciuoffo ha annunciato che tornerà a parlare davanti alla commissione dopo l’assemblea dei soci e la scadenza dei termini per i quattro soggetti interessati alle quote azionarie. In quella sede la situazione sarà assai più chiara. Resta la preoccupazione per l’andamento dell’azienda: il bonus Terme è stata una boccata d’ossigeno, ma restano diversi grossi problemi.

Daniele Bernardini