
Quale sarà il futuro delle Terme? Dopo la mancata presentazione di qualsiasi manifestazione di interesse irrevocabile in concorrenza con quella della Croce Rossa che di fatto sancisce l’affidamento dei servizi delle Redi e dell’idropinica al Tettuccio, tra il 25 maggio e il 5 giugno i creditori dovranno dire la loro sul piano di concordato in continuità avviato. Se l’omologazione dovesse ottenere il via libera, partiranno le vendite degli immobili.
La Regione ha approvato una legge per l’acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior, mentre il Comune, con una delibera di maggioranza, offre un milione e mezzo per la Torretta. La Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia è pronta a spendere due milioni per rilevare le Tamerici. Regione e Comune valutano la possibilità di conferire, in affitto, gli immobili che andranno ad acquistare a un unico gestore, un soggetto capace di organizzare manifestazioni culturali di primo piano, oltre che a dedicarsi all’idropinica al Tettuccio. Un soggetto importante che le istituzioni vogliono trovare con modalità ben diverse da quelle che hanno attirato certi soggetti nel corso degli anni.
Tra i beni all’asta, tutti quelli rimasti in mano alla proprietà, c’è anche il cantiere Leopoldine (nella foto) ormai fermo da 12 anni. Qualche possibile gestore, anche valido, continua a farsi avanti, ma solo se qualche soggetto comprerà l’immobile e completerà i lavori. Resta aperto anche il tema della concessione delle acque termali da redistribuire, problema non di poco conto. La Salute sembra interessare soggetti che vorrebbero realizzare un complesso di piscine ludiche non termali, una specie di Acquafan. La Fondazione Cassa di Risparmio non ha ancora detto alcunché su cosa intenderebbe realizzare alle Tamerici. L’ipotesi più probabile sembra quella di un polo espositivo dedicato all’arte, anche se il sindaco Luca Baroncini ha espresso il desiderio che Incanto Liberty possa continuare a svolgersi in questo stabilimento. La Fondazione, dopo l’acquisto dell’immobile, in ogni caso potrà fare le scelte che ritiene più opportune. Intanto per l’omologazione del concordato ci sono ancora due mesi di attesa.
Daniele Bernardini