
Terme, resta l’incognita dei bilanci. E la Regione deve correre ai ripari
La Regione accantona il valore della quota del capitale sociale di sua proprietà delle Terme, il 67% del totale, il cui valore al momento non viene modificato, nel ’Fondo rischi per le perdite delle società partecipate’, in vista della presentazione del bilancio 2022 dell’ente. Poiché in fase di redazione del documento economico, il tribunale fallimentare di Pistoia non si era ancora espresso in modo definitivo in merito alla richiesta di concordato preventivo in continuità, poi approvata, la Regione, per rispetto al principio di prudenza, ha fatto questa scelta.
Dato che il capitale sociale delle Terme ammonta circa a 24 milioni di euro, l’accantonamento ammonterebbe a 16 milioni. Essendo stato concesso il concordato preventivo in continuità, i due soci pubblici non diventano più obbligati a fare una scelta del genere. La Regione però ha preferito essere cauta in un momento in cui non c’erano ancora certezze assolute che si potesse arrivare a questa soluzione. Le Terme, intanto, devono ancora approvare i bilanci relativi al 2020, 2021 e 2022. Il tribunale fallimentare, poiché comunque sono stati redatti, ha deciso di accogliere comunque l’istanza della società.
La Regione presenterà il bilancio lunedì alla Commissione di controllo, guidata dal consigliere di minoranza Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). Le vendite degli immobili delle Terme, previsti nel concordato, dovrebbero iniziare da gennaio, anche se gli esperti del settore, vista la delicatezza dell’operazione, non escludono febbraio. Lo scorso luglio la sezione fallimentare del tribunale di Pistoia ha emesso la sentenza che omologa la proposta presentata dalla società. Il rischio di una liquidazione giudiziale, il nuovo nome del fallimento, è così scongiurato, anche se di fatto l’azienda dovrà comunque vendere tutti beni mobili e immobili rimasti per fare fronte ai debiti, che ammontano a circa 47 milioni di euro. L’istanza di fallimento era stata presentata circa un anno fa dal pool di banche guidate da Bnl e dal collegio dei sindaci della società. Insieme alla ufficializzazione del concordato, è stato nominato liquidatore il commercialista Enrico Terzani. Come previsto dal piano di concordato, che ha anche l’obiettivo di non interrompere la continuità aziendale, nell’arco di tre anni dall’omologa, dopo l’inventario, saranno venduti tutti i beni mobili e immobili della società.
Daniele Bernardini