Tre giorni con il cibo di alta qualità

Montecatini ospita il congresso nazionale di Slow Food

Carlo Petrini, Slow Food

Carlo Petrini, Slow Food

Montecatini 23 giugno 2018 - Ribadire la forte interconnessione fra il cibo, la sua produzione e i cambiamenti climatici, le migrazioni e il rapporto con la multiculturalità, la salute e il benessere, oltre che dettare l’indirizzo politico e il programma di lavoro per i prossimi anni. Sono questi gli obiettivi al centro del nono congresso nazionale di Slow Food Italia, in programma a Montecatini Terme dal 6 all’8 luglio, che vedrà la partecipazione di 650 delegati e oltre 250 ospiti.  Accogliendo  il significato del congresso internazionale di Chengdu (Cina, ottobre 2017) – spiega una nota – che ha tracciato la nuova strada per il movimento della Chiocciola, le parole chiave dell’appuntamento italiano saranno internazionalità, globalità, dialogo e apertura. «Da Chengdu – dichiara Daniele Buttignol, segretario generale Slow Food Italia – è stata lanciata una visione nuova dell’associazione che ha nell’inclusività e nella partecipazione i suoi tratti distintivi. I principi che caratterizzeranno gli anni a venire, dal punto di vista dell’organizzazione, sono orizzontalità, responsabilità, ascolto e partecipazione». 

 

La trasformazione si concretizzerà nel prossimo biennio, al termine dei quale sarà convocato un nuovo congress.: «L’associazione che verrà – va avanti Buttignol – a ogni livello non avrà vertici rappresentati da singoli, ma gruppi di lavoro al cui interno le responsabilità saranno condivise. Le sfide che abbiamo di fronte infatti sono troppo complesse e ampie e non c’è modo di affrontarle, se non con uno spirito di squadra comunitario e una gestione collegiale e orizzontale, basata sul rispetto, l’affetto e la correttezza».

 

La dichiarazione di Chengdu sintetizza le principali sfide dei prossimi anni: la necessità di battersi affinché a tutti sia garantito l’accesso al cibo buono, pulito, giusto e sano; l’accesso alla conoscenza come un diritto comune e stessa dignità per saperi tradizionali e accademici; il rifiuto di qualunque esclusione di carattere politico, economico e sociale; la salvaguardia dell’ambiente come principale priorità del nostro agire anche grazie a campagne di informazione e sensibilizzazione; la necessità di ribadire che la diversità è la più grande ricchezza di cui disponiamo come esseri umani e come collettività; la volontà di affrontare a tutti i livelli l’iniqua spartizione delle ricchezze e delle opportunità.