Quando la piccola Rula scese dal bus. Jebreal e quel "Campo di pace"

La prima volta in Italia della giornalista Rula Jebreal è stata in Valdinievole

Rula Jebreal con Simone Maccioni e un'altra amica al campo di pace a Pistoia nel 1992

Rula Jebreal con Simone Maccioni e un'altra amica al campo di pace a Pistoia nel 1992

Monsummano, 12 febbraio 2020 - «Quando scese dall'autobus incantò tutti con la sua bellezza». Aveva appena 18 anni quando mise piede per la prima volta in Italia Rula Jebreal, la giornalista di origini palestinesi, che ha recentemente fatto scalpore durante l'ultima edizione del Festival di Sanremo con un monologo sulla violenza sulle donne che trattava un outing su sua madre, scrittole da Selvaggia Lucarelli.

Ad ospitarla per prima fu la Toscana e la giovane in provincia di Pistoia rimase per circa una settimana. Era l'estate del 1992 quando Simone Maccioni, all'epoca giovane coordinatore di un progetto di accoglienza per conto dell'Arci e attualmente imprenditore e consigliere comunale di maggioranza Monsummano Terme, la conobbe per la prima volta durante i giorni del progetto del «Campo di Pace» organizzato dalla Regione Toscana con la Provincia di Pistoia e diverse associazioni tra cui, appunto, la stessa Arci.

«La responsabile dell'intero progetto era in realtà Rosanna Masci – racconta Maccioni – si trattava di un capo estivo, chiamato campo di pace, che ospitava 45 ragazzi in tutto, suddivisi in 15 palestinesi, 15 israeliani e 15 italiani. Aveva come obiettivo far vivere questi giovani, che poi alla fine erano quasi tutte ragazze, in un clima di bellezza e tolleranza tra le varie culture, lontano dai luoghi dove vivevano normalmente. Provenivano quasi tutti dalla striscia di Gaza e dai territori in conflitto». Un campo estivo per giovani poco più maggiorenni finalizzato all'integrazione.

«La Provincia di Pistoia, con il Comune di Pistoia – prosegue Maccioni – ospitava i ragazzi alla struttura in località Macchia dell'Antonini dove rimasero dal 24 al 31 luglio del 1992, prima di proseguire il giro della Toscana in altre province». Ma com'era Rula Jebreal quando fama e bellezza erano sconosciute ai più? «Quando scese dall'autobus rimanemmo tutti incantati dalla sua bellezza. Era una ragazza aperta ma di poche parole. Si sentiva forte in lei la cultura del paese d'origine. Diceva sempre che a casa sua i palestinesi erano trattati sempre come persone di serie B e a comandare erano sempre gli israeliani. Non so come fu selezionata per partecipare a quel campo di pace, ma so che poi tornò a studiare fisioterapia a Bologna e oggi è una giornalista». Arianna Fisicaro