Spaccio di eroina, dure condanne. Alla gang 33 anni di carcere

I pusher nigeriani sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Montecatini

La conferenza stampa della polizia dopo l'arresto dei nigeriani

La conferenza stampa della polizia dopo l'arresto dei nigeriani

Montecatini 6 ottobre 2018 - Vendevano eroina lungo le strade più affollate di Montecatini, spesso a pochi metri dalle scuole. Luca Gaspari, giudice delle indagini preliminari, (Gip), del tribunale di Pistoia, ha condannato tutti e cinque i nigeriani arrestati lo scorso primo febbraio dagli agenti del commissariato, guidato dal vicequestore Mara Ferasin, nell’ambito dell’operazione “Black Station”. Nell’ambito del procedimento abbreviato, dove l’accusa era rappresentata dal pubblico ministero Claudio Curreli, due di loro hanno ricevuto una pena di otto anni, altri due di sei e uno di cinque.

 

Gli imputati hanno tutti un’età tra i 25 e i 35 anni e, tranne uno, senza fissa dimora, sono residenti a Montecatini. Le indagini sono iniziate nel 2017, quando gli agenti della squadra di polizia giudiziaria hanno scoperto che i nigeriani avevano avviato una fiorente attività di spaccio di eroina in città. La polizia ha portato avanti una serie di controlli accurati nella zona della stazione di piazza Gramsci, oltre a quelle di via Manin, via Garibaldi, via Marruota e via Lucchese. I pusher erano diventati i dominatori incontrastati dello spaccio di eroina in queste zone e in quella di piazza Italia.

 

Gli agenti del vicequestore Ferasin hanno iniziato a sequestrare le dosi ai clienti, riuscendo anche ad apprendere le modalità di cessione dello stupefacente, assai repellenti. La droga, confezionata all’interno di palline termosaldate, veniva trasportata in bocca dai nigeriani, che costringevano i clienti a fare altrettanto dopo averla ricevuta. Gli spacciatori avevano venduto circa mille dosi nel giro di pochi mesi, con un guadagno stimato di circa 20mila euro, attraverso la vendita a 60 clienti fissi. Il turpe commercio era effettuato tutti i giorni, in modo sistematico.

 

Alla fine, giovedì primo febbraio, è arrivato il giorno degli arresti. Gli agenti del commissariato, supportati dai colleghi del Reparto prevenzione crimine di Firenze e della squadra mobile di Pistoia, diretta dal vicequestore Antonio Fusco, hanno dato il via all’operazione alle prime luci dell’alba. Un elicottero del ottavo Reparto volo di Firenze ha ripreso dall’alto le immagini dell’operazione. L’intervento ha visto anche alcuni momenti drammatici: al momento di essere trasferito nel carcere di Santa Caterina in Brana a Pistoia, uno degli arrestati ha dato in escandescenze, costringendo gli agenti a bloccarlo. La tensione è continuata durante il viaggio, quando uno dei poliziotti è stato colpito a una costola. Samuel Stampigli, avvocato del foro di Prato, legale del nigeriano condannato a cinque anni, annuncia che il suo cliente e gli altri imputati presenteranno ricorso in Appello.