
Al Centro Amina Nuget gli appuntamenti organizzati dalla Sds. Il maestro è una vittima di bullismo
Il Centro per le famiglie Amina Nuget ha ospitato il primo dei dieci incontri a cadenza settimanale ‘Donne forti’, organizzato dalla Società della Salute della Valdinievole in collaborazione con il centro antiviolenza 365giornialfemminile e la palestra Loto Rosso, con la partnership di Co&So, Intrecci e Gruppo Incontro. Un vero e proprio corso di autodifesa personale aperto a tutti, tenuto da tecnici esperti come il Sifu Gran Master della palestra, Riccardo Innocenti, e Luciano Maccioni, il cui romanzo ‘Donne forti’ ha dato l’idea per organizzare l’iniziativa. Le due protagoniste si chiamano entrambe Giulia, come le vittime di due femminicidi che, nel corso del 2024, hanno acceso la discussione su questo tema. Entrambe vittime di violenza domestica, hanno trovato nell’autodifesa personale la strada per il riscatto e la ribellione.
I corsi sono a titolo gratuito, le lezioni si svolgono il venerdì, dalle 10 alle 11.30, e costituiscono, sottolinea il sindaco di Uzzano Dino Cordio, "un’opera pubblica a tutti gli effetti". Dietro a ognuno dei protagonisti c’è una storia, come nel caso del maestro Innocenti, vittima di bullismo che, grazie alle tecniche di arti marziali, è riuscito a uscire da queste situazioni, e oggi offre il suo tempo per attività di volontariato. "Un’attività fondamentale per chi vuole uscire da una situazione di pericolo o di violenza" aggiunge Maccioni.
Soddisfatto il direttore della Sds, Stefano Lomi, che ringraziando i protagonisti e Laura Cannone, responsabile del Centro per le famiglie, ricorda come "la Valdinievole ha una storia importante, pluriennale sul contrasto alla violenza sulle donne e sulle azioni di assistenza e cura, grazie ai servizi offerti da assistenti sociali, psicologi, che lavorano permanentemente su questi temi, e all’associazione 365giornialfemminile. Un’attività di questa natura è importante perché arricchisce la nostra offerta, e mette in condizione le persone, specialmente dove si vivono le situazioni di violenza all’interno delle famiglie, di venirne fuori, di mettere in discussione il proprio progetto di vita, mettendo loro a disposizione strumenti di autodifesa, maggiori risorse, potenzialità, capacità".
Emanuele Cutsodontis