
I rincari dei servizi comunali: "Grossi problemi per le famiglie. La tassa di soggiorno è esosa"
Le opposizioni reagiscono alle affermazioni del gruppo di maggioranza sul bilancio e protestano contro gli aumenti delle tasse. Pescia Cambia, con Vittoriano Brizzi, Oreste Giurlani e gli ex assessori Aldo Morelli e Fiorella Grossi, dissente con le scelte fatte. "Si aumenta tutto – denuncia l’ex sindaco – dai servizi scolastici a domanda individuale, mensa, trasporti, pre e post scuola, all’occupazione del suolo pubblico, ai costi per l’uso di spazi pubblici, fino aglI aumenti delle quote IMU per le attività commerciali. Sono introdotte anche la tassa di soggiorno, quella sui passi carrabili comunali, e non vogliamo dire niente sulla tassa sui defunti, si commenta da sola! Esosa la tassa di soggiorno: la struttura ricettiva pesciatina è formata prevalentemente da agriturismi a conduzione familiare, che dovranno anche sottostare a un complesso iter amministrativo. Tutto questo senza alcuna concertazione con associazioni e sindacati. Quale uragano si è abbattuto su Pescia in poco più di sei mesi – domanda – quali esigenze di bilancio sono esplose?".
Giurlani ricorda come nel 2023 il Comune di Pescia non abbia fatto ricorso ad anticipazioni di cassa, segno, afferma, "di salute dei bilanci". La Corte dei Conti in luglio aveva certificato l’uscita dallo stato di pre-dissesto, "invitando l’ente a continuare nel percorso di risanamento", sostiene l’ex sindaco. "Le scelte di questi giorni – accusa – sono scelte di questa maggioranza, non hanno padri putativi".
Brizzi aggiunge che non solo il bilancio 2023 ha chiuso in attivo, ma il recupero dell’evasione, che prevedeva il rientro di 1 milione e 240mila euro, ne ha portati 1 milione e 390mila già al 30 settembre, al 31 dicembre ne sarebbero rientrati 400mila euro più del previsto. "Nel 2022 la Corte dei Conti ha attestato che il Comune adesso ha una capacità di riscossione del 72% – afferma Morelli – precedentemente era, in alcuni casi, inferiore al 50%, la media toscana è dell’80%. Sarebbe sufficiente continuare ad alzare questa percentuale. Le tasse sono l’ultima ratio".
Critica sulle scelte della Giunta anche Grossi: "I costi dei servizi a domanda individuale potevano essere adeguati agli aumenti Istat; non veniva fatto da 10 anni. Azzerata anche la differenza fra residenti e non residenti. Chi si è iscritto a scuola ha siglato un contratto di utenza elaborato dal Comune: si sono modificate retroattivamente le tariffe, decisive nelle scelte dei cittadini. Il tempo pieno è tempo scuola; chi non si può permettere i nuovi costi della mensa sarà autorizzato al pasto domestico?".
Presente anche Antonio Grassotti (Fiducia): "Si parla di un disavanzo dichiarato di 317mila euro – conclude – da qui la scelta di intervenire sulla fiscalità; ma se le cifre sul recupero dell’evasione sono corrette, l’intervento sarebbe superato. Sono altri quelli che avrebbero potuto essere fatti".
Emanuele Cutsodontis