All’asta dipinti della collezione di Yves Montand

Si terrà giovedì da Christie’s di Parigi: una natura morta di Giacometti è stimata 1,5 milioni di euro. Mostre e spettacoli in suo onore

Montand con Edith Piaf

Montand con Edith Piaf

Monsummano Terme, 19 ottobre 2021 - Questo 2021 segna non solo il centenario della nascita di Ivo Livi in arte Yves Montand, ma anche il 30° della sua prematura scomparsa. Se la prima data – il 13 ottobre – è appena trascorsa ed è quella più significativa per la Monsummano che gli diede i natali, il prossimo 9 novembre sarà ancora un giorno destinato a far risuonare il suo nome in Francia e Italia. Montand infatti morì a soli 70 anni a Senlis, non lontano da Parigi, nel 1991 durante le riprese di "IP5, l’isola dei pachidermi", per un malore che lo colse dopo una nuotata in un lago gelato, richiesta dal copione.  

In questi ultimi mesi su Montand, soprattutto oltralpe, si succedono mostre, libri, pubblicazioni e rappresentazioni teatrali che lo vedono al centro dell’attenzione. In particolare va segnalata la grande mostra al Château de La Buzine di Marsiglia, città che lo accolse a 4 anni di età. Al vernissage era presente l’ultima donna della sua vita, Carole Amiel, che gli diede l’unico figlio, Valentin, oggi 32enne e a sua volta padre.  

Al teatro di Saint-Maur-des-Fossés presso Parigi è andata in scena una pièce che ha ricevuto grandi consensi, intitolata "Ivo Livi ou le destin d’Yves Montand", che racconta la sua vita da emigrante e i suoi straordinari successi come cantante e attore. Nel 1988 si parlò addirittura di una sua candidatura alla presidenza della Repubblica francese, tanto era popolare.  

Il nome di Montand emerge adesso anche nel mondo dell’arte. Dopodomani 21 ottobre Christie’s di Parigi metterà all’asta due opere d’arte della sua collezione privata. Si tratta di una rara natura morta dello svizzero Alberto Giacometti, "Pommes" del 1958, valutata fra 1 e 1,5 milioni di euro e il dipinto "Vase de tournesols" del 1961 di George Braques, stimato fra 150mila e 250mila euro.  

Marco A. Innocenti