Assolto il consigliere Gabbani Era stato citato da una dipendente

Per il giudice civile non è stato leso il "suo buon nome, la sua reputazione e la sua professionalità". Seconda la sentenza la parte attrice ora dovrà pagare le spese di lite liquidate in circa ottomila euro.

Assolto il consigliere Gabbani  Era stato citato da una dipendente

Assolto il consigliere Gabbani Era stato citato da una dipendente

Chiedeva che il consigliere comunale Andrea Gabbani fosse condannato a pagarle un risarcimento di 15mila euro, a titolo di danno di immagine, al decoro, alla reputazione e alla professionalità, e altri 15mila a titolo di riparazione per il danno commesso a mezzo stampa, per un totale di 30mila. Il tribunale civile di Pistoia, giudice monocratico Elena Piccinni ha respinto tutte le richieste di una dipendente del Comune, assistita dagli avvocati Marco Lovo e Luca Nicco del Foro di Pisa. Che ora dovrà pagare le spese di lite per circa 8mla euro. Gabbani, architetto e insegnante, era difeso dall’avvocato Davide Ferretti del Foro di Pistoia. I fatti contestati risalgono al 2020, quando la funzionaria fu oggetto di un’interrogazione di Gabbani, dove l’esponente della minoranza sosteneva che Pallini aveva sollevato con informazioni non veritiere un suo potenziale conflitto di interessi tra il ruolo pubblico e i rapporti con il Centro Nuoto Montecatini. La vicenda si è fatta via via più tesa, fino al processo in tribunale. "Le domande dell’attrice sono infondate e pertanto vanno integralmente rigettate – recita la sentenza – Simona Pallini ha ritenuto la condotta posta in essere da Gabbani, consistente, secondo lei, in un atteggiamento ostile e in pesanti attacchi sulla stampa locale, lesivi del suo diritto all’immagine personale, del suo buon nome, della sua reputazione e professionalità, nonché del suo prestigio in ambito pubblico, tenuto conto anche delle ripercussioni in ambito lavorativo. Il tribunale rileva che la condotta di Gabbani, coinvolto nella duplice di privato cittadino e professionista, ha raggiunto i limiti oltre i quali non sarebbe più corretto parlare di corrttezza. Eppure, non può sostenersi che la condotta di Gabbani abbia raggiunto connotati di illiceità tali da arrecare un danno di immagine professionale all’attrice, trattandosi di interventi e di una missiva contenenti critiche oggettive che non risulta abbiamo comportato alcuna conseguenza pregiudizievole alla dirigente. È chiaro come, diversamente da quanto sostenuto dall’attrice, solo i dipendenti comunali e chi di fosse relazionato per motivi di lavoro con l’ufficio di Pallini era a conoscenza dell’identità della funzionaria richiamata da Gabbani negli articoli di giornale. Il tribunale osserva la carenza assoluta di allegazione e di prova (anche per presunzione) del fatto che l’asserita condotta illecita avrebbe determinato una sfiducia e disistima nei confronti dell’attrice".

Daniele Bernardini